Lotti: "Costruiamo una cultura di pace"

Il coordinatore della Tavola della pace (che ha incontrato il Capo di Stato Maggiore della Difesa prima della Perugia-Assisi) spiega la scelta educativa.

16/05/2010
Da sinistra: Flavio Lotti, coordinatore della Tavola, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Vincenzo Camporini, e don Tonio Dell'Olio, di Libera (foto di Romano Martinis/perlapace.it)
Da sinistra: Flavio Lotti, coordinatore della Tavola, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Vincenzo Camporini, e don Tonio Dell'Olio, di Libera (foto di Romano Martinis/perlapace.it)

«Oggi comincia un percorso. Questa Marcia della Pace deve diventare un cammino quotidiano, che ci impegnerà fino al 25 settembre 2011. L’anno venturo, infatti, sarà il 50° anniversario della prima Perugia-Assisi. Vogliamo cogliere l’occasione di questa ricorrenza per dare un significato particolare al tempo che ci separa dall’appuntamento del 2011». Così Flavio Lotti, il coordinatore della Tavola della Pace.

     Che, tuttavia, ci teiene a precisare come le ragioni dell’impegno particolare scaturito dall’edizione di quest’anno non risiedano soltanto nel prossimo, pure rilevante, anniversario: «Il motivo più importante», dice Lotti, «proviene dall’urgenza della grave crisi che stiamo vivendo, di fronte alla quale occorre tradurre il “fare pace” in gesti quotidiani. Sarà, il prossimo, un anno dedicato a un grande investimento educativo che sia capace di dar corpo a comportamenti e a scelte coerenti».

   «Il Forum per la pace 2010», aggiunge ancora Flavio Lotti, «ha costruito una sorta di agenda della pace. Su tre direttrici principali: l’impegno a casa nostra coniugato a quello che guarda oltre i nostri confini, sul piano internazionale; l’impegno a cambiare questo sistema dell’informazione e dei mass-media, primo fra tutti quello di riappropriarci del servizio pubblico radio-televisivo; infine, un’intensa azione educativa nella scuola. Insomma, si tratta della sfida di riuscire a riconnettere al mondo un pezzo di Italia, che si sta chiudendo in stessa». 

    Le parole d’ordine sono: assunzione di responsabilità e impegno concreto. «Sono in tanti a lavorare su questi temi», conclude Flavio Lotti, «ma c’è forse un problema di dispersione e di scarsa incisività: perciò occorre davvero misurarsi con la sfida educativa che consenta ai tanti progetti e iniziative di pace esistenti nel nostro Paese di avere maggiore efficacia e ottenere gli effettivi risultati di un cambiamento».

      L'edizione di quest'anno della Marcia per la pace e dei seminari che l'hanno preceduta è stata accompagnata da una novità di rilievo. Per la prima volta, infatti, il coordinamento della Tavola per la pace, Flavio Lotti in primo luogo, ha incontrato il Capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Vincenzo Camporini.  Voglia di conoscersi. Reciproca capacità di ascolto. Prove di dialogo. In ogni caso, un bel segnale.

Luciano Scalettari
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