L’sms che fa bene al cuore

Da oggi al 10 giugno è possibile donare due euro all’associazione Bambini cardiopatici nel mondo. Serviranno per un ospedale specializzato in Senegal, anche nel nome di Massimo Troisi

04/06/2012

«Ogni anno nascono 1 milione di bambini affetti da malformazioni cardiache, e di questi 800 mila sono destinati a non farcela. È per questo che io e le centinaia di volontari dell’associazione lavoriamo ogni giorno, per consentire anche ai piccoli meno fortunati di avere un futuro e una vita normale, garantendo loro il diritto di cui ogni bambino di questo mondo deve godere: il diritto di sognare e di essere curato». Il professor Alessandro Fragiola, presidente e fondatore dell'associazione Bambini cardiopatici nel mondo, ha aperto con queste parole la nuova campagna di sensibilizzazione a cui ci potrà aderire, dal 4 al 10 giugno, inviando un sms solidale del valore di due euro al numero 45506. Obiettivo principale, oltre tenere viva l'attenzione sulle malattie cardiache congenite, che nei Paesi in via di sviluppo si confermano la seconda causa di morte dopo le malattie infettive, è poter garantire le migliori cure possibili anche alla fascia finora meno protetta della popolazione, cioè i bambini.


È per questo che tutti i fondi raccolti saranno destinati all'allargamento del dipartimento di cardiochirurgia e cardiologia pediatrica presso l'ospedale Fann a Dakar in Senegal. Il Paese africano, infatti, conta ogni anno almeno mille neonati affetti da cardiopatie: l'80% di loro non arriverà a compiere 5 anni, non tanto e non solo per la gravità delle patologie che li colpiscono quanto piuttosto per la mancanza di centri attrezzati nei quali curarli. Oggi sono 30 mila i bambini senegalesi in lista d'attesa per un intervento che potrebbe salvare loro la vita. All'ospedale di Fann, dove è già attivo un dipartimento specializzato prevalentemente in interventi sugli adulti, si intende aggiungere, anche grazie a questa campagna, un nuovo blocco: sui due piani previsti dal progetto, saranno attive due sale operatorie, due sale di emodinamica, una di terapia intensiva e una semintensiva, una degenza pediatrica con 25 posti letti, una ulteriore degenza congeniti adulti, una sala riunione e diversi studi medici così che dall'incrocio delle competenze si possano affrontare anche le malattie più aggressive e pericolose. 

Testimonial d'eccezione, l'attore Enzo De Caro che proprio domani, 5 giugno, in occasione della serata-evento "Un poeta per amico" (21.10 su Rai 1) dedicata all'amico Massimo Troisi lancerà l'appello per la raccolta fondi cercando di convincere il pubblico a casa che con un sms è davvero possibile salvare delle vite. 

La garanzia sulla reale destinazione delle offerte viene dallo storia dell'associazione stessa: da 19 anni, infatti, grazie all'impegno di oltre 150 volontari tra medici, infermieri e tecnici, interviene là dove le emergenze sono più acute e le risorse pressoché nulle. Ma non solo. Se le operazioni chirurgiche sono la priorità, dettata dal succedersi degli eventi, altrettanta cura è destinata alla formazione di personale ultraspecializzato direttamente nei luoghi di intervento: una trasmissione di conoscenze sul campo che prepara una generazione di cardiologi, cardiochirurghi e pediatri locali che saranno così in grado di salvare centinaia di bambini cardiopatici. La vera via da percorrere, infatti, non può e non deve essere quella di un assistenzialismo permanente e il finanziamento da parte di A.i.c.i. onlus di 282 borse di studio ne è la testimonianza più valida ed efficace: l'autonomia sanitaria locale è il vero investimento per il futuro dei Paesi in via di sviluppo. Il curriculum dell'associazione vanta oltre 280 missioni operatorie per un totale di circa 1.900 interventi cardiochirurgici, la realizzazione di un centro cardiochirurgico a Damasco (Siria) e di due terapie intensive pediatriche post operatorie a Lima in Perù e al Cairo in Egitto. All'orizzonte, un orizzonte non troppo lontano, c'è il progetto "Cuore per l'Africa" che prevede la costruzione di 12 centri di cardiochirurgia pediatrica in tutto il continente sul modello della prima struttura portata a termine, il Cardiac center di Shisong in Camerun, al momento l'unico nel suo genere in tutta l'Africa centro-occidentale.

Alberto Picci
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