Morbo di Parkinson, informarsi non costa nulla

Sabato 24 novembre si celebra la Giornata dell'informazione sulla malattia che solo in Italia colpisce oltre 200mila persone. Ospedali e università si aprono a chi vuole saperne di più

23/11/2012

Sono più di cento le strutture ospedaliere e universitarie in tutta Italia che hanno aderito all'iniziativa fissata per sabato 24 novembre dalle società scientifiche Limpe (Lega italiana contro la malattia di Parkinson) e Dismov-Sin (Associazione italiana disordini del movimento e malattia di Parkinson): è proprio in occasione della Giornata dell'informazione sulla malattia di Parkinson che tutti i cittadini avranno un'occasione importante per sapere tutto quello che hanno sempre voluto su un morbo che in Italia colpisce 200mila persone. Già, perché non c'è strumento migliore di conoscenza che dare l'opportunità di confrontarsi con medici e ricercatori, professionisti non solo, ovviamente, preparati sul tema ma anche abili a trasmettere le informazioni e sciogliere i dubbi con un linguaggio semplice, fuori dai "paroloni" che a volte anche a sproposito e con leggerezza vengono utilizzati nell'affrontare il morbo di Parkinson sui mezzi di comunicazione tradizionali. Per esempio, è opinione comune che questa malattia sia prerogativa esclusiva degli anziani: non è così. Gli studi più recenti dimostrano che se è vero che i sintomi cominciano a manifestarsi più facilmente dopo il compimento dei 60 anni di età, c'è un buon 10% di casi in cui i segnali si manifestano prima dei 40. Il tremore, la rigidità muscolare, la lentezza dei movimenti, l'instabilità posturale con la conseguente facilità di cadute rovinose sono solo le manifestazioni più evidenti: ma subdolamente la malattia si insinua prima nella persona, togliendole lentamente espressività dal volto, modificando in modo quasi impercettibile la voce o il modo stesso di esprimersi, riducendo la capacità di eseguire compiti complessi di fronte a quali in precedenza non si avevano difficoltà o costringendo a una fatica insostenibile nello svolgere più attività contemporaneamente. Tutti sintomi che si è arrivati a scoprire attraverso la ricerca, l'unica vera speranza per trovare soluzioni definitive al morbo di Parkinson.

«Non esistono ad oggi farmaci o sostanze in grado di prevenire la Malattia di Parkinson - ha dichiarato il professor Paolo Barone, Presidente Dismov-Sin - Tradizionalmente la terapia farmacologia si basa su molecole che aumentano i livelli di dopamina cerebrale o che si sostituiscono alla dopamina mancante; in alcuni casi, in seguito al trattamento farmacologico, si sono verificati effetti indesiderati con conseguenze legate a disturbi comportamentali, quali sindrome del gioco d’azzardo, shopping compulsivo, ipersessualità e iperbulimia. Questi comportamenti, che si manifestano soprattutto in soggetti già predisposti, - prosegue il Professor Paolo Barone - possono comunque essere tenuti sotto controllo grazie ad un attento monitoraggio del trattamento». In fase iniziale di malattia infatti i sintomi possono essere controllati con successo dalla terapia farmacologica. Tuttavia in fase avanzata le terapie sintomatiche possono essere meno efficaci, soprattutto nel controllare l’instabilità posturale e le cadute. A questo proposito è al nastro di partenza un importante progetto di ricerca per combattere il Parkinson, coordinato dal Professor Giovanni Abbruzzese, Presidente Limpe, presentato proprio in occasione della Giornata Parkinson 2012. «In Italia la ricerca sulla Malattia di Parkinson sta conoscendo un nuovo impulso – ha dichiarato il Professor Giovanni Abbruzzese - e riteniamo che lo studio sulla prevenzione delle cadute possa aiutare quei pazienti che si trovano nella fase intermedio-avanzata della malattia e cominciano a presentare evidenti difficoltà di deambulazione e disturbi dell’equilibrio, con elevata frequenza del rischio di cadere. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a identificare i fattori predittivi delle cadute, allo scopo di individuare interventi preventivi o trattamenti riabilitativi specifici per garantire così al paziente e ai suoi caregiver una miglior qualità di vita». Il progetto di prevenzione delle cadute prevede il reclutamento di circa 1000 pazienti e verrà effettuato in circa 25 strutture sanitarie. Fino al 24 novembre sarà possibile sostenere la Ricerca donando 1 o 2 euro con un sms o una chiamata al numero 45596. Per conoscere invece le sedi più vicine a cui rivolgersi in occasione della Giornata dell'informazione sul morbo di Parkinson è possibile visitare il sito www.giornataparkinson.it o chiamare il numero verde 800.149.626

Alberto Picci
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