Nuova vita al Pet

Avviato uno dei primi esempi collaborazione tra tutti gli attori della filiera uniti per favorire una cultura industriale dell'econosostenibilità

09/04/2013

Attivare un circolo virtuoso per ridurre l'impatto della plastica sull'ambiente: è l'obiettivo del progetto "Nuova vita al PET", definito dal Protocollo d'intesa tra Ministero dell'ambiente, regione Veneto e Acqua minerale san Benedetto, volto a calcolare il risparmio di CO2 che si avrà implementando nuove abitudini di consumo volte al recupero delle bottiglie direttamente nei punti vendita.


Attivo da poche settimane, il servizio prevede l'installazione presso i punti vendita di alcune note sigle della grande distribuzione di appositi ecocompattatori nei quali il consumatore inserirà le bottiglie in Pet usate; il materiale raccolto verrà successivamente avviato alle attività di recupero/trasformazione presso centri autorizzati al riciclo, così da ottenere Pet rigenerato da riavviare alla produzione di nuove bottiglie.

I consumatori diventano così consumAttori, cioè parte attiva e indispensabile del progetto. Ma cosa avranno in cambio? Per sensibilizzarli allo smaltimento si è deciso di dare il là a una meccanica promozionale che garantisce sconti e ribassi sui prezzi dei prodotti acquistati all'interno dei supermercati. In tempo di crisi, tutto fa brodo... 

«L’importanza di questo progetto – spiega il ministro Clini - è il coinvolgimento di tutta la filiera ed in particolare del consumatore, chiamato ad un comportamento responsabile e sensibile all’impatto sull’ambiente di tutto il ciclo di vita di un prodotto. La collaborazione con San Benedetto e la Regione del Veneto rientra nel quadro del programma nazionale del ministero per il calcolo dell’impronta ambientale dei processi produttivi e dei prodotti, che oggi coinvolge più di 70 imprese italiane in diversi settori produttivi. L’obiettivo è fare della qualità ambientale un elemento di competitività».


«La Regione del Veneto - sottolinea il presidente Zaia - promuove iniziative in diversi settori industriali veneti con lo scopo di quantificare le emissioni di gas serra e contenere la loro produzione, anche attraverso accordi volontari che incentivino l'utilizzo di pratiche efficaci di gestione delle emissioni di questi gas generate lungo le filiere produttive. In generale le politiche ambientali della Regione stanno puntando con convinzione sulla "green economy", cioè un modello di sviluppo che si concentra sulla creazione di posti di lavoro, la promozione della crescita economica sostenibile, la prevenzione dell'inquinamento ambientale e del riscaldamento globale mediante un uso efficiente ed intelligente delle risorse a disposizione. Il progetto della San Benedetto va in questa direzione».

Alberto Picci
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