21/05/2010
Maggio è il mese delle dichiarazioni dei redditi (foto Fotogramma).
Sono oltre 55.000 i soggetti cui si può devolvere il cinque per mille. L' elenco è consultabile on line nel sito dell'Agenzia delle entrate (www.agenziaentrate.gov.it). Ai 47.261 enti iscritti ai quali i contribuenti possono destinare - attraverso la dichiarazione dei redditi - una quota della propria imposta sul reddito delle persone fisiche vanno aggiunti gli 8.100 Comuni italiani. Gli enti del volontariato sono 40.570, quelli della ricerca scientifica 239, gli organismi che si occupano della salute 97, le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni 6.358.
E sempre in Internet, nel sito dell’Agenzia delle entrate, chi vuole può trovare gli elenchi definitivi - per l'esercizio 2008 - dei beneficiari, scelti dai contribuenti, e gli importi assegnati agli enti ammessi. La somma complessiva attribuita dai contribuenti con le dichiarazioni dei redditi ammonta a 415,6 milioni di euro. Di questi, 397,5milioni sono stati ripartiti tra gli enti aventi diritto. La parte rimanente, infatti, pari a 18 milioni di euro, non sarà ripartita perché relativa a scelte espresse a favore di enti esclusi dal beneficio per mancanza dei requisiti o per mancato rispetto della procedura di iscrizione.
I risultati premiano il volontariato. Per il terzo anno consecutivo, infatti, i contribuenti hanno concentrato le proprie preferenze sulla categoria delle Onlus e degli enti di volontariato, cui vanno 265,8 milioni di euro. Completano "il podio" gli enti della ricerca sanitaria, cui sono attribuiti 65,9milioni di euro, e quelli della ricerca scientifica e dell'Università, destinati a ricevere 63,9 milioni di euro. Chiudono la graduatoria le associazioni sportive dilettantistiche, con 1,7 milioni di euro.
Il 5 per mille non perde appeal e non conosce crisi, sostiene l'Agenzia delle entrate. Il richiamo e l’attenzione stimolate dal 5 per mille non si smentiscono. Sono 14,6 milioni, infatti, i contribuenti che per i redditi 2008 hanno espresso la propria scelta in favore di un ente o di una categoria. Si tratta d’un dato in forte crescita, di gran lunga superiore al numero delle preferenze valide, 13,5 milioni, espresse in riferimento ai redditi 2007. Nel campo specifico del 5 per mille, poi, il modello 730 batte Unico. Per quanto riguarda i modelli dichiarativi, il 71 per cento dei contribuenti ha espresso la propria preferenza con il modello 730, mentre solo il 28 per cento dei cittadini ha espresso una preferenza utilizzando l’Unico.
Maurizio De Paoli