Anche Milano e Torino saranno teatro della manifestazione nazionale delle persone disabili promossa da Fish e Fand per mercoledì 7 luglio. Obiettivo comune: dire no ai tagli all’invalidità civile contenuti nella manovra economica voluta dal governo. Oltre piazza Montecitorio a Roma, infatti, l’appuntamento è stato fissato anche sotto la Madonnina, in piazza Mercanti angolo piazza Duomo, e all’ombra della Mole Antonelliana in piazza Castello (davanti la prefettura). L’orario di ritrovo è lo stesso per tutte le città italiane mobilitate: le 10,30. A tenere le fila della protesta saranno i rispettivi Coordinamenti interassociativi per i diritti delle persone con disabilità: Leda in Lombardia e Cpd in Piemonte. “E' necessario far sentire la propria voce. E con queste due iniziative di sostegno alla manifestazione nazionale si vuole rendere possibile, a chi non è potuto andare a Roma, il diritto a manifestare il proprio dissenso attraverso la propria presenza ai presidi organizzati sul territorio, informando su quanto sta accadendo anche i cittadini e l'opinione pubblica”, fanno sapere i due coordinamenti. Tre luoghi diversi ma la richiesta è unanime: le associazioni di disabili vogliono l’abrogazione della norma che prevede l’innalzamento all’85% della soglia necessaria per ottenere l’assegno di invalidità e la cancellazione o il ritiro dell’emendamento di maggioranza che rivede i requisiti medico-legali per la concessione dell’indennità di accompagnamento. “La manovra che il Senato sta per approvare costituisce la peggiore aggressione nella storia repubblicana alle persone con disabilità e alle loro famiglie e crea un’illegittima disparità tra chi ha la ‘fortuna’ di avere una sola patologia invalidante al 74% – che avrà l’assegno – e chi ha due patologie che insieme non arrivano all’85% che non avrà diritto a nulla. Inoltre toglie l’indennità di accompagnamento a tutti coloro che in qualche modo (amputati, poliomielitici, disabili mentali, anziani) riescono a camminare”, si legge tra i motivi della protesta. Ma così facendo, “anziché colpire i falsi invalidi il governo renderà la vita più difficile ai disabili veri. Inoltre saranno queste persone a pagare i tagli alle regioni e ai comuni decisi dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti e dalla maggioranza, perché gli enti locali saranno costretti a ridurre i servizi destinati alle persone che invece più hanno bisogno di interventi di sostegno”.
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