22/01/2012
Stranieri extracomunitari cinesi in un ufficio postale a San Sisto (Perugia). Foto: Fotogramma.
Il totale, dicono gli esperti, supera quello degli aiuti ufficiali allo sviluppo stanziati nell’ambito dei programmi di cooperazione. Le rimesse dei lavoratori migranti, ovvero i soldi che quanti sono dovuti andare via spediscono ciascuno a casa propria, ammontano complessivamente a 440 miliardi di dollari. L’Asia è il continente verso il quale si indirizza la maggior parte dei flussi
mondiali. Lo prova un dossier Caritas/Migrantes presentato durante un convegno organizzato a Manila, al quale l'agenzia di stampa Il redattore sociale ha dedicato ampio spazio.
Nelle aree
in via di sviluppo – scrive Alberto Colaiacomo nella sua relazione riprendendo
dati della World Bank – nel corso del 2010 sono
arrivati 325 miliardi di dollari inviati da cittadini espatriati, una cifra pari al 10% del Pil. I trasferimenti internazionali
di denaro sono tornati a crescere dopo una flessione del 2009, confermando come
essi tendano “a rafforzarsi nelle fasi di recessione rappresentando per le
economie dei Paesi in via di sviluppo un flusso più stabile rispetto ad altre
forme di mutualità internazionale”.
L’Asia è il continente ove si indirizza la maggior parte dei flussi mondiali e che vede l’India e la Cina, con circa 50 miliardi
di dollari ognuna, come Paesi che beneficiano dei maggiori introiti. Nelle
Filippine (quarto posto assoluto) arrivano 21,3 miliardi di dollari.
Particolare rilevanza, se raffrontati con i rispettivi Pil, i flussi monetari
che giungono in Tajikistan (35,1% del Pil), Nepal (22,9%) e Libano (22,4 %).
Stranieri extracomunitari in un'agenzia bancaria, a Milano. Foto: Fotogramma.
Come avviene negli altri paesi dell’Ue, le rimesse inviate dall’Italia sono in
calo: nel 2010 il totale è stato di 6,6 miliardi di euro, con una flessione del 5,4%
rispetto all’anno precedente, un aspetto – viene spiegato – dovuto più che
alle dinamiche legate alla congiuntura economica, alla normativa che tra il
2009 ed il 2010 si è più volte modificata abbassando il limite di invio fino ai
2mila euro.
Nel corso dell’ultimo anno, l’Asia è il continente che più ha beneficiato anche delle
rimesse originate dall’Italia (con 3 miliardi di euro, 47,4% di tutti i
flussi), seguono i Paesi europei (27,4%), l’Africa (12,5%) e le Americhe
(11,6%).
Tra tutti i Paesi, la Cina è quello a cui viene inviato il maggior
volume di rimesse con 1,7 miliardi di euro, seguito da Romania (800 milioni di
euro), Filippine (712 milioni di euro) e Marocco (251 milioni di euro). Di
rilievo anche la quantità di denaro inviata in Bangladesh (193 milioni), India (132
milioni), Sri Lanka e Pakistan (75 milioni ciascuna). Le principali nazioni di
destinazione mostrano, anche in questo caso, una riduzione annuale: per la Cina
la variazione si attesta a -10,2%, per le Filippine a -11,1% e per la Romania a
-3%.
Mediamente, nel corso del 2010, ogni straniero presente in Italia ha
inviato nel proprio paese 1.500 euro annui. Il livello procapite sale molto nel
caso dei cinesi che inviano in patria poco più di 9.000 euro a testa, dei
filippini con 7.760 euro e dei senegalesi e bengalesi (rispettivamente 3.100 e
2.600 euro).
Alberto Chiara