22/04/2013
Ci volevano l'impegno e l'entusiasmo di un gruppo di mamme e papà per assistere alla programmazione e alla realizzazione del progetto Doposcuola “Don Milani” che, in maniera silenziosa ma costante, sta prendendo forma e numeri nella realtà di Spilimbergo. Da ottobre alcuni ragazzi ha trovato negli spazi dell’oratorio il luogo in cui, durante i pomeriggi del lunedì e del mercoledì dalle 15 alle 18, possono trovare la concentrazione e il sostegno necessari a fare i compiti e studiare insieme. Il tutto accompagnato e alternato da momenti di gioco e laboratori per sviluppare la creatività.
Da gennaio il servizio offre corsi specifici per approfondire in piccoli gruppi una materia esplicitamente richiesta da ragazzi e famiglie con l’aiuto di insegnanti ed esperti, dando così vita a micro-gruppi di massimo 5 ragazzi per ogni disciplina. In tutto, a oggi, sono coinvolti 35 minori di varie età, tra la prima media e la seconda superiore.
I propulsori del progetto sono i genitori di Spilimbergo che hanno fondato l’associazione “Mosaico di genitori” e progettato il doposcuola in collaborazione con la Cooperativa sociale Itaca, già operante nel territorio con diversi servizi, la rete Libra, il progetto della Parrocchia “Oratorio in rete” e l'Ambito socio assistenziale 6.4. L’associazione sta crescendo pian piano grazie all'iscrizione delle famiglie che usufruiscono direttamente del servizio.
Da un’analisi sul territorio era emersa infatti l’esigenza di creare una proposta mirata per sostenere i ragazzi nello svolgimento dei compiti. Nei due ordini scolastici "coperti", infatti, non esiste la possibilità di rientri pomeridiani, fattore che creava nelle famiglie non pochi problemi sia nell’esecuzione dei compiti sia nel trovare un luogo sicuro nei pomeriggi in cui i genitori sono al lavoro.
Gli obiettivi specifici del Doposcuola sono il coinvolgimento delle famiglie nell’essere parte dell’educazione dei propri figli creando un gruppo attivo di genitori, il supporto durante i compiti (recupero e sostegno scolastico unito allo sviluppo delle potenzialità del singolo ragazzo attraverso la fiducia in sé e nelle proprie capacità) e il coinvolgimento territoriale (creare rete e legami con le altre associazioni ed agenzie educative del territorio in un’ottica di scambio di risorse).
Oltre all’aspetto dell’apprendimento e approfondimento delle materie, emerge la necessità di curare anche la socializzazione tra ragazzi. Uno sguardo di questo servizio è poi rivolto all’integrazione e allo scambio relazionale fra pari, anche favorendo azioni di mutuo-aiuto fra i giovani presenti.
Alberto Picci