14/07/2012
Foto Afp. La fotografia di copertina è dell'agenzia Reuters.
Aumentano i videomaker italiani creatori di web tv. In tutta Italia, oggi, sono 590, distribuiti in modo piuttosto omogeneo su tutto il
territorio nazionale, con punte significative nel Lazio (102), in
Lombardia (85), in Puglia (63) e in Emilia-Romagna (53). Sono i numeri del settimo rapporto Netizen, dedicato agli
Internet Citizen e contenuto nel volume Plurali di Cesvot.
Le micro web tv
sono aumentate in maniera minore rispetto allo scorso anno, registrando
una crescita del +11% (nel 2011 se ne contavano 533 con un aumento del
52% sull'anno precedente), ma sono più strutturate e con obiettivi più
chiari. Le micro web tv italiane – espressione della cittadinanza attiva
digitale “dal basso” - iniziano a fare sul serio, diventando vere e
proprie start up. Questi canali svolgono un ruolo di presidio
territoriale sempre più permanente, sostituendo o
integrando in modo sinergico l'informazione locale fino a qualche tempo
fa a stretto appannaggio delle tv locali: informano sulla cronaca e
sugli eventi del territorio (33%), denunciano ciò che non va (15% si
occupa di inchieste), creano un filo diretto tra cittadini e istituzioni
(7% ha rubriche specifiche).
E se i finanziamenti legati alla
pubblica amministrazione diminuiscono attestandosi al 12%,
migliorano i rapporti: per il 61% c'è riconoscenza e collaborazione (nello scorso anno il dato era fermo al 34%).
Si incrementano in modo considerevole i rapporti commerciali con le
piccole e medie imprese del territorio: l'80% delle web tv intrattiene
rapporti di business, realizzando video su commessa (24%) o producendo
pubblicità con pre-roll o banner (32%). Diminuiscono le web tv che si
basano su donazioni o su risorse degli ideatori (il dato aggregato
registra il 56%, sceso di meno della metà rispetto all'ultimo
monitoraggio).
Più business, insomma, con squadre più numerose (il 19% ha una
squadra composta da 6 a 10 collaboratori) e mature (oltre la metà, il
53%, ha un'età compresa tra i 31 e i 40 anni, solo il 5% sono
net-nativi). E una informazione che predilige il territorio comunicando
ciò che accade (33%) e valorizzandolo (25%).
Aumentano le web tv con accessi in una forbice compresa tra i 7.000 e i
10.000 contatti unici mensili (30%, erano soltanto il 20% nell'anno
precedente) e con oltre 10.000 (28%). E se all’inizio i contenuti
trasmessi venivano confezionati utilizzando per lo più formati noti al
piccolo schermo, oggi servizi giornalistici e tg (soltanto 10%) lasciano
il posto alle interviste (25%) e rubriche di vario genere (16%).
FamigliaCristiana.it - RedattoreSociale.it