12/11/2010
Marco Granelli
Anche quest’anno ci risiamo. Nonostante siano milioni (14.652.659 solo nel 2008) i cittadini italiani contribuenti che ogni anno scelgono di sostenere economicamente le associazioni di volontariato e di terzo settore, ancora una volta il governo, dopo averlo dimenticato nella proposta di Finanziaria, decide di inserire la misura del 5 per mille nel Maxiemendamento, dimezzando inoltre i fondi a disposizione. Sono solo 100 i milioni previsti dalla manovra al 5 per mille, rispetto ai 400 milioni del 2008.
CSVnet, il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato e tutto il sistema dei Centri di Servizio per il Volontariato esprime sconcerto per la proposta. “E’ scandaloso - afferma Marco Granelli, presidente di Csvnet - proporre all’ultimo momento il 5 per mille in Finanziaria riducendolo oltretutto a un quarto delle risorse elargite nel 2008. Il tempo passa e le risorse diminuiscono proprio quando c'è più bisogno: il tetto di 100 milioni di euro è anacronistico rispetto al valore di questa misura. Il 5 per mille, istituito nel 2006, è il frutto di una erogazione decisa dal contribuente per la quale lo Stato svolge solo un ruolo di intermediario. E’ un esempio di democrazia fiscale, un esercizio di sussidiarietà e l’espressione di un diritto soggettivo, perché con una firma, ogni contribuente, con libertà e consapevolezza, sceglie di aiutare, un’associazione o un’organizzazione di volontariato di sua fiducia. “Giocare al ribasso significa prendersi gioco dei principi – conclude Granelli. Serve una soluzione politica a questa questione: per questo chiediamo ancora una volta una normativa che stabilizzi una volta per tutte il 5 per mille”.
Redattore Sociale