16/07/2012
C'è una rassegna cinematografica che, meglio di altre,
incarna lo spirito di Amnesty International: è il Giffoni film festival con cui
l'associazione, per il nono anno consecutivo, ha scelto di collaborare per
promuovere e coltivare, nei ragazzi ancor più che negli adulti, una nuova e
vincente cultura della difesa dei diritti umani. Tema della 42a edizione,
niente meno che la "felicità", in tutte le sue declinazioni. E
proprio cavalcando questa "felice" concomitanza, Amnesty presenta la
nuova campagna "People live here", per accendere i riflettori sugli
sgomberi forzati in Africa. Infatti, da tempo, in molti Paesi, è in atto da
parte delle istituzione una violazione deliberata del diritto fondamentale, non
solo e non tanto ad avere una casa, vero miraggio da queste parti nella
concezione occidentale del termine, quanto piuttosto a non vedersi costretti ad
abbandonare il luogo in cui si vive. Gli slum, infatti, sono spesso un
ostacolo al turismo e costituiscono una spada di Damocle perennemente in bilico
sulla testa di chi ha la coscienza sporca per non aver fatto abbastanza per il
proprio popolo. Gli sgomberi forzati portano con sé una disastrosa serie di
conseguenze per chi ne è vittima: perdita di beni, ovviamente, ma anche e
soprattutto del lavoro e della possibilità di garantirsi un futuro attraverso
l'istruzione. Diritti, questi, inalienabili che però diventano alienabili di
fronte alla "necessità" del progresso e del benessere di chi non ha
mai veramente messo piede negli slum. Si tratta dunque, a tutti gli effetti, di
una privazione della dignità.
Per tutta la durata del Festival, dal 14 al 24 luglio, gli attivisti di Amnesty saranno presenti con uno stand all'interno del Giffoni village a cui si potrano rivolgere tutti quei giovani interessati alle tematiche dei diritti umani per ricevere materiale informativo sull'associazione e partecipare alle attività proposte. Inoltre, il 23 luglio, l'attore Filippo Nigro (foto), insieme con la responsabile della regione Campania Gabrila Rotoli, racconteranno come si vive in Kenya: non, ovviamente, nei lussuosi resort affacciati sull'oceano, ma negli slum, dove milioni di persone (2 milioni nella sola Nairobi) provano a sopravvivere senza avere accesso all'acqua corrente, senza aver diritto ad alcuna assistenza sanitaria negli ospedali, senza i più elementari servizi essenziali "di base". E ancora, verrà aperta una parentesi su uno dei più drammatici e dolorosi sgomberi forzati compiuti nel continente africano: in Zimbabwe, infatti, nel 2005, con una sola azione del Governo, 700 mila persona si sono ritrovate, dall'oggi al domani, senza un tetto sotto cui vivere e senza alcun mezzo di sostentamento. Sempre il 23 luglio, nella sala Lumiere del Festival verranno proiettati gli otto cortometraggi in lizza per aggiudicarsi il premio fuori concorso "Amnesty Corto Giffoni film festival 2012". Il giorno successivo, tocca ai lungometraggi.
Alberto Picci