10/04/2012
Giovedì a Lodi si inaugura il Festival della fotografiaetica: dal 12 al 15 aprile sono previsti quattro giorni di mostre, incontri,
workshop che aiutano a raccontare attraverso le immagini situazioni estreme per
le quali anche le parole sarebbero insufficienti. Il programma, fitto di
appuntamenti, merita di essere raccontato nel dettaglio perché dietro ogni
fotografia si nasconde una storia.
Si comincia
giovedì 12 alle 17.00 con l'inaugurazione della
mostra
"Me, you and everyone we know", in collaborazione con
il Cesvi, che focalizza l'attenzione sulle storie di otto migranti che, giunti
in Italia, non intendono perdere il legame rimasto saldo con le loro terre
d'origine. In serata tocca all'agenzia fotografica
Invision images, con un
appuntamento interamente dedicato alla Grecia dei giorni nostri che testimonia
le dure
manifestazioni del popolo nelle strade di Atene e, d'altro canto, getta
uno sguardo nelle vite di chi fatica veramente a sopravvivere schiacciato dalla
crisi.
Venerdì 13, alle 17.00, doppia apertura con le
mostre
"Mama Bissau", realizzata dalla Fondazione "aiutare ibambini" attraverso gli scatti di Giampaolo Musumeci, e
"Waf Jeremie,l’inizio della speranza", progetto presentato dall'associazione In Camminocon Suor Marcella che, con le foto di Marco Baroncini, ripercorre la storia di
uno dei quartieri più degradati di Port-au-Prince, ad Haiti, in cui la gente
del posto prova a voltare pagina grazie all'incontro con una missionaria
speciale.
Sabato 14 si inizia alle 10:00 con
"Iraq, oltre la notizia", mostra realizzata da Metrography, agenzia fotogiornalistica nata dopo la caduta di Saddam Hussein e composta da reporter iracheni. Alle 11:30 parte invece la visita guidata a
"Qui Emergency Italia", racconto per immagini del poliambulatorio di Gino Strada a Palermo, dove viene offerta assistenza sanitaria gratuita ai migranti e alle persone residenti in stato di bisogno. Nel pomeriggio l'agenda della manifestazione riprende fitta di impegni: dalle 14:00 alle 16:00, largo ai talenti più cristallini della fotografia contemporanea con
"Gyumri il terremoto che continua" di Alberto Maretti,
"Bande giovanili" di Joao Pina,
"Forse domani" di Bieke Depoorter e
"Tristezza altra" di Marin Hock. Alle 16:00 e alle 17:00 è invece tempo di una delle più interessanti novità dell'edizione di quest'anno: le presentazioni, alla presenza degli autori, dei libri
"Poppy - Trails of Afghan Heroin" di Robert Knoth e Antoinette de Jong, e
"Stato d'Italia" di Emiliano Mancuso. Alle 18:00 si inaugura la visita alla rassegna
"Climate Change" dell'Agenzia Noor: nella prima parte del percorso le fotografie denunciano le conseguenze disastrose dei cambiamenti climatici in ogni angolo del pianeta; nella seconda, invece, si apre una finestra sulle soluzioni possibili attraverso gli scatti di progetti che utilizzano risorse alternative ed energie rinnovabili nel tentativo di frenare il riscaldamento globale. Alle 21:15 è il turno del fotoreporter
Franco Pagetti, l'unico fotografo italiano presente a Baghdad nel 2003 e uno dei pochi permenentemente in Irak sino al 2008.
Domenica 15 alle 11:30, dopo gli incontri con i fotoreporter
di Numero 0, Ludesan Life e Gruppo Fotografico Immagine, è
Darcy Padilla a introdurre ivisitatori al "The Julie Project", un percorso fotografico che
attraversa letteralmente la breve vita di Julie, morta dopo un'esistenza di
sofferenze tra abusi, droga e povertà, non in un contesto di guerra ma nei
sobborghi di San Francisco. A seguire, alle 15:00, presentazione di
"Questions without answers": il libro è una carrellata di ritratti di
personaggi noti e meno noti che hanno attraversato la storia degli ultimi 20
anni, dalla fine della Guerra fredda ai giorni nostri. Alle 16:00,
Sandro
Iovine legge "San Clemente" di Raymond Depardon, fotografo
dell'agenzia Magnum che costituisce ancora oggi una delle più accurate e
commoventi indagini mai realizzate sul mondo della pschiatria
. Grande attesa,
intorno alle 18:30, per la premiazione del "World report award 2012"
che quest'anno verrà assegnato a
Donald Weber per "Interrogations",
documentario su quello che accade in Ucraina e Russia nelle inaccessibili
stanze degli interrogatori. La chiusura della manifestazione è affidata ai
fotografi di Cesuralab che hanno seguito da vicino i momenti più importantidella Primavera Araba fino alla caduta del colonnello Gheddafi. In questa
occasione verrà proposto un film che contiene sia video sia sequenze
fotografiche.
Alberto Picci