Veterinari dell'altro mondo

L'Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise collabora attivamente con 21 Paesi africani, ma anche con Stati dei Balcani e con il Brasile.

04/12/2011

L'Africa cresce grazie alla nostra cooperazione. Veterinaria. Mentre i Paesi che s'affacciano sul Mediterraneo vivono una fase di trasformazione e di rinnovamento democratico, l'Italia partecipa a questo processo di sviluppo trasferendo il proprio know-how scientifico. Un veterinario dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise è stato nominato vicedirettore della Rappresentanza sub-regionale dell’Oie (l'Organizzazione mondiale per la sanità animale) per l’Africa del Nord, di stanza a Tunisi, con l’obiettivo di fornire ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo servizi specifici per potenziare sorveglianza e controllo delle malattie animali e delle zoonosi.



Il dottor Tusevo L. Zacarias, capo patologo dell'Instituto de investigação veterinária de Angola di Luanda nei laboratori dell'Ict (foto: www.izs-it).
Il dottor Tusevo L. Zacarias, capo patologo dell'Instituto de investigação veterinária de Angola di Luanda nei laboratori dell'Ict (foto: www.izs-it).

Lo stesso è accaduto in Namibia dove, per oltre due anni, nell’ambito della decennale collaborazione scientifica con quel Paese, un dirigente dell’Istituto ha organizzato e diretto il Laboratorio centrale veterinario. Nell’ultimo ventennio lo Zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “Giuseppe Caporale”, oggi in sigla Ict, ha investito in modo significativo sulla formazione mettendo poi questo strumento a disposizione dei servizi veterinari di tutto il mondo. Ormai è attivo in 21 Paesi africani e in quelli dell'area mediterranea, latinoamericana, del Medio Oriente e balcanica.


Brasile. Allevamento di bovini in Paraná
Brasile. Allevamento di bovini in Paraná

Carne più sicura 

Viste le sempre maggiori importazioni italiane di carne dall'America Latina, si è instaurato uno proficuo rapporto di collaborazione con il Brasile sul controllo delle carni destinate all’esportazione, in particolare con il Mato Grosso del Sud, lo Stato brasiliano con la maggiore popolazione di bovini che può vantare un patrimonio circa quattro volte superiore a quello italiano. Tra il 2007 e il 2008 sono partiti ben 3 progetti interamente finanziati dalla Repubblica federale sudamericana che l’Istituto si è aggiudicato forte delle sue competenze in materia di tracciabilità e rintracciabilità degli animali e delle carni da loro prodotte: nel 2002, infatti, il Ministero della Salute italiano ha incaricato l’Istituto di ideare e realizzare la Banca dati nazionale dell’Anagrafe zootecnica, tuttora gestita dall’ente che ha il suo quartier generale a Teramo.

Gabriele Salari
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