27/11/2011
Haiti dopo il terremoto. Foto di Nino Leto.
Nel 2010 il terremoto di Haiti, nel 2011 la siccità e la carestia nel Corno
d’Africa e, in Italia, le recenti, tragiche alluvioni in Liguria, Calabria e Sicilia: sono solo
alcune delle molte emergenze che negli ultimi tempi hanno scosso l’opinione
pubblica e sollecitato una grande mobilitazione di solidarietà. Sono le
emergenze umanitarie, quelle che vengono fronteggiate dalle organizzazioni
nazionali e internazionali anche grazie a rapide raccolte di fondi.
Proprio
per regolare questo tipo di collette, l’Agenzia del terzo settore ha presentato a Roma le “Linee guida per le buone prassi e la raccolta fondi nei casi di
emergenze umanitarie”. Il motivo di questo documento è spiegato da Edoardo
Patriarca, consigliere dell’Agenzia e coordinatore del progetto “Raccolta
fondi”: «Fattori quali l’imprevedibilità dell’emergenza e l’urgenza con cui si
deve rispondere si riflettono inevitabilmente sui tempi di attivazione della
raccolta e sulle modalità in cui le fasi del processo si sviluppano, oltre che
sulla capacità dell’organizzazione di agire tempestivamente sul territorio».
L'India immediatamente dopo il devastante Tsunami del 26 dicembre 2004. Foto: Nino Leto.
Patriarca sottolinea i principi fondativi alla base delle linee guida:
trasparenza, necessità di scrupolosi rendiconto e accessibilità. «In
queste circostanze diventa
doveroso per le organizzazioni», spiega nell’introduzione del testo,
«intervenire con rapidità e dimostrare di saper gestire le risorse
ricevute in
modo efficiente, adeguato e imparziale». L’Agenzia per il terzo settore
annuncia
anche, dalle pagine del documento, la propria volontà di istituire un
elenco
delle organizzazioni che aderiscono alle linee guida e di monitorarne
l’effettiva applicazione.
Edoardo Patriarca, Agenzia del Terzo settore. Foto: De Pasquale/Imagoeconomica.
Nel dettaglio, il documento si rivolge non solo
alle Organizzazioni no profit, ma anche agli Enti pubblici, alle Organizzazioni
internazionali e ai soggetti privati. All’articolo 3, in particolare, ricorda gli impegni delle
organizzazioni in termini di rispetto della legge, di collaborazione con le
altre organizzazioni e di corretta comunicazione. Quanto agli impegni verso i
beneficiari dell’intervento, si sottolinea l’importanza che le popolazioni
colpite siano coinvolte nella realizzazione dei progetti e che si lavori per
mitigare i rischi di ulteriori crisi. Gli impegni verso i donatori rientrano
nella sfera dei principi di trasparenza, rendicontabilità e accessibilità e
richiedono adeguata informazione sulla gestione delle risorse e documentazione
attenta dellla progressione delle attività.
Un elemento di novità
introdotto dalle linee guida è la distinzione tra ente collettore, cioè chi si
attiva per raccogliere fondi ma non per gestire le risorse raccolte, ed ente
utilizzatore, cioè chi utilizza le risorse raccolte da un altro soggetto. Negli
articoli conclusivi si riporta ancora una volta la necessità di una
comunicazione attenta e si annuncia l’intenzione dell’istituzione dell’elenco di
organizzazioni impegnate nella raccolta fondi.
RedattoreSociale.it
A cura di Alberto Chiara