17/03/2012
«Un viaggio doloroso e folle sperando di riuscire ad arrivare in un’Europa che non è quella che loro immaginano». Andrea Riccardi, ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione, spiega l’importanza del film Il sole dentro che ripercorre la storia di Yaguine e Fodé, i due ragazzini guineani di 14 e 15 anni trovati morti il 2 agosto 1999 nel carrello di un aereo appena atterrato a Bruxelles. Con loro i due adolescenti portavano una lettera scritta a nome di tutti i bambini e i ragazzi africani e indirizzata «Alle loro Eccellenze i membri e responsabili dell’Europa».
«Oggi quella lettera arriva qui», dice il presidente della Camera Gianfranco Finisottolineando che l’aver proposto la proiezione dell’anteprima del film a Montecitorio dice della volontà di prendere sul serio l’invito dei ragazzi. «Più che di parole, dice Fini, «c’è bisogno di segni e di testimonianze. Proiettiamo qui questa pellicola perché le istituzioni possano diventare il racconto di questi segni e di queste testimonianze».
Yaguine Koita e Fodè Tounkara si erano imbarcati da Conakri, capitale della Guinea, uno dei Paesi più poveri dell'Africa centrale, come clandestini diretti in Belgio. «Se vedete che ci sacrifichiamo e che mettiamo a rischio la nostra vita», scrivevano nella lettera, «è perché in Africa si soffre troppo. Noi abbiamo la guerra, le malattie, la mancanza di cibo. In Africa e in Guinea in particolare abbiamo carenza di educazione e di istruzione. Nonostante ciò noi vogliamo studiare e vi chiediamo di aiutarci a studiare per essere come voi, in Africa. È per questo che noi, i bambini e i giovani africani, vi chiediamo di creare una grande organizzazione efficace per l'Africa, che ci permetta di progredire».
La storia dei due ragazzi si intreccia con quella di altri due adolescenti che, dieci anni dopo compiono il viaggio inverso, dall’Europa all’Africa. Un viaggio della speranza in nome di un Africa che vuol ripartire investendo sul futuro dei propri figli.
Annachiara Valle