Contro l'epilessia, un testimonial d'eccezione
Salvatore Antibo, campione europeo sulla distanza dei 5.000 e dei 10.000 metri, medaglia d'argento alle Olimpiadi di Seul nel 1988
Siamo alla vigilia della finale dei Campionati mondiali di Tokyo nel 1991: punta di diamante della Nazionale italiana di atletica è il piccolo grande Totò Antibo. Da lui ci attende l'ennesima grande soddisfazione e invece l'atleta italiano avverte un malore: le voci che filtrano sono incontrollate. Si parla di "male oscuro". Si scoprirà, in realtà, che Antibo è stato vittima di un attacco epilettico. Ma la sua straordinaria forza di volontà gli consentirà di tornare in pista l'anno successivo, alle Olimpiadi di Barcellona, dove ottiene un inaspettato quarto posto.