Italian graffiti, Bova colora la vita
Il noto attore è il protagonista di un cortometraggio che "racconta" quattro storie di giovani, passando dal grigio a tonalità sgargianti, metafora di vite riscattate dal non-senso.
"Graffiti" è una produzione Sanmarco di Raoul Bova e sua moglie Chiara Giordano per Mediafriends. Racconta le storie di quattro ragazzi segnate da indifferenza, intolleranza, illegalità e raccomandazioni: un ex detenuto che non trova lavoro; una ragazza che viene scartata a un provino di ballo perché un'altra deve avere quel posto; un omosessuale che viene picchiato; e una figlia come tante che si lascia andare a serate esagerate per sfogare il sentimento di rabbia che prova nei confronti di due genitori che non la considerano.
Sullo sfondo di queste esistenze, la figura di un uomo, Raoul Bova, che indossa la maschera dei graffitari mentre colora un muro grigio perché, come recita il ritornello della canzone che accompagna il corto: "Colora i muri grigi dell'indifferenza, drogati di vita non di sostanza, drogati di vita non di violenza, drogati di speranza e di pazienza".
L'attore è da sempre impegnato con la moglie nel sociale e le Fondazioni "Coloriamo i sogni" e "Graffiti art lab" nascono proprio da una loro idea. La regia del "corto" è affidata ad Alex Sweet. Quello che pubblichiamo è il trailer.
Alberto Picci