29/05/2013
In un remoto villaggio del Tamil Nadu, in una capanna con il tetto di paglia e il pavimento di terra, una giovane donna vestita modestamente sta accovacciata e prepara la cena in un angolo su un fornello a legna oppure a kerosene. Accanto a lei si vedono sacchi di iuta con riso, grano e legumi secchi. La donna ha lasciato la scuola a 12 anni e non ha mai viaggiato al di là di Natham, a 7 km di distanza. Alcuni anni prima è stata data in sposa dai suoi genitori ad un uomo di una famiglia vicina.
Nello stesso villaggio, alla fine di un vicolo sterrato pieno di bambini che giocano, c'è un'altra casa, nuova e spaziosa. Una donna è seduta sulla veranda, e insieme ad altre donne ci accoglie con dolci e bevande. Parla con orgoglio dei suoi tre figli che stanno seguendo gli studi secondari nel capoluogo della regione. Parla del successo economico della sua famiglia a cui lei ha largamente contribuito. Parla del suo ruolo nel villaggio, come presidente di un Gruppo di Auto-Aiuto (Self Help Group) delle donne e responsabile per la raccolta e la lavorazione del latte. La sua attività le ha conferito un nuovo status , all'interno della famiglia e nella società. Descrive con entusiasmo la terra e la fattoria che sono stati in grado di acquistare grazie ai ricavi della vendita del latte e la nuova libertà di cui ora gode: può parlare con il direttore della State Bank of India, può viaggiare liberamente, anche da sola, in altri stati dell'India. Questa attività non ha portato benessere solo a lei, ma anche a tutti i membri del SHG, che hanno aumentato il loro reddito e migliorato le loro condizioni di vita.
Queste due storie descrivono la stessa donna, Kala, in due tempi diversi. La prima è
datata 15 anni fa, la seconda si riferisce a oggi. Come è avvenuto questo cambiamento? Quali ne sono i fattori determinanti?
Da una parte c'è l’evoluzione che la società indiana
ha avuto negli ultimi decenni, dall'altro il ruolo dei SHG, attivi dalla fine degli
anni ’80, è stato fondamentale nel sostenere l'emancipazione delle donne
indiane nei villaggi.
Un gruppo di
auto-aiuto riunisce un massimo di venti donne, che vivono vicine e
hanno interessi comuni. Esse si
riuniscono regolarmente per discutere i loro problemi e quelli della comunità
in cui vivono e per mettere in comune i loro piccoli risparmi. Questi risparmi sono
il punto di partenza per accedere ai prestiti concessi con il sistema del micro
credito dalla Sarvodaya Nano
Finance Ltd., una compagnia finanziaria
non bancaria gestita dalla ong Assefa. I gruppi di
auto-aiuto sono incoraggiati a individuare e a realizzare un piccolo progetto
imprenditoriale a vantaggio del gruppo stesso (acquisto di mucche da latte o di
altri strumenti che generano reddito), chiedendo i prestiti necessari per
l’avvio delle attività. Le somme così ottenute vengono restituite in genere
entro 10 mesi.
Ogni anno sono circa 150mila le donne che hanno ricevono sostegno
per questo scopo. Sono aiuti fondamentali per dare opportunità di crescita che
altrimenti nelle zone rurali sarebbero quasi nulle. Queste
donne un tempo erano confinate nelle loro case e nelle loro piccole attività
familiari: grazie alle attività imprenditoriali avviate, forti dell'autostima acquisita e del desiderio di essere utili a un numero maggiore di persone, si
sono candidate negli organi amministrativi locali, e hanno vinto. Nelle zone in
cui opera Assefa, esse costituiscono circa il 10-15% degli eletti.
Alberto Picci