08/10/2012
Foto Ansa. L'immagine di copertina, invece, è dell'agenzia Reuters.
L'alternativa alla movida da sballo esiste: sono i "bar bianchi", dove
l'aperitivo si serve, sì, ma solo quello analcolico. L'ultimo numero di Terre di
mezzo documenta la diffusione di questo fenomeno, subito ribattezzato
"Tendenza analcolica". Il movimento dei bar alcol free è già realtà,
anche se ancora minoritario. Da Nord a Sud, da Trento ad Andria, passando per Milano, in Italia sono
sempre di più i gestori che risolvono alla radice il problema del binge
drinking, il bere fino allo sballo. Ma è difficile scovarli
nell'universo di 172.000 bar: in città come Treviso vende alcol il 99%
dei bar. Quest'offerta massiccia si traduce in un problema di abuso e
dipendenza.
In Trentino, i numeri dicono che il 26% della popolazione è
un bevitore a rischio, abituato a esagerare con l'alcol. L'esperienza di
insegnanti e operatori, supportata dai dati Istat, aggiunge che
s'inizia a bere sempre più presto. In Italia il 54% dei ragazzini tra
gli 11 e 17 anni ha già fatto uso di alcol: 10 punti percentuali in più
rispetto al 2010. Sono 3,6 milioni gli over 11 che consumano drink alcolici almeno un giorno alla settimana. Per le attività commerciali,
scegliere di liberarsi dall'alcol è ancora un rischio. Ci sono casi
fortunati, come L'indimenticabile di Treviso, dove le perdite sono state
bilanciate dall'aumento del caffè consumato: 3-4 chili al giorno,
contro una media nazionale di 1,5. Altri bar bianchi, invece, come il
bar Lotto di Milano, hanno almeno guadagnato in serenità. La grande
scommessa, dicono i gestori, è far diventare anche l'analcolico di moda.
FamigliaCristiana.it - RedattoreSociale.it