01/02/2013
Aumenta la condizione di povertà in Italia. Fenomeno non nuovo in questi anni di crisi, ma che continua a essere certificato anche dai dati provenienti dalle regioni attraverso studi specifici. Come quello presentato della Cisl della Puglia, che si riferisce al 2012. I numeri sono sconfortanti.
Il 21% delle famiglie pugliesi vive, infatti, in regime di povertà. Lo studio della Cisl pugliese lancia l’allarme sull’esclusione sociale di un gran numero di soggetti e sul ristagno della crescita economica. Intanto, la Caritas, dal canto suo, con i suoi numeri finisce per confermare questi dati riferiti allo scorso anno: la crescita esponenziale di casalinghe e anziani che si sono rivolti ai centri d’assistenza Caritas è evidente. Circa 80.000 contatti con la distribuzione di 75 milioni di chili di generi alimentari di prima necessità (in pratica un milione di sportine da 7,5 kg).
Il costante incremento della povertà in Puglia, secondo il sindacato, richiede politiche di contenimento più incisive e articolate attraverso il rafforzamento degli ammortizzatori sociali e di quelli familiari mentre la disoccupazione ha raggiunto livelli da primato (16,1%) colpendo soprattutto i più giovani (30%).
La Cisl ha elaborato una “proposta per lo sviluppo” articolata in quattro ambiti: il primo riguarda la crescita, con l’obiettivo di aumentare il benessere e la protezione sociale; a questa si affiancano le politiche sociali, che devono essere più inclusive e meno dispersive; inoltre, va studiata un’ottimizzazione della spesa (ricordando che i fondi europei per la programmazione 2014-20 diminuiranno per l’Italia); infine, l’attenzione va posta sul fisco, attraverso la riduzione dell’Irpef. Le proposte riguardano, tra l’altro, i giovani – il sostegno all’apprendistato manca ancora delle linee guida – lo sviluppo ecosostenibile e l’innovazione.
Per quanto riguarda i rapporti con la Regione Puglia, la Cisl afferma di trovarsi di fronte a un approccio basato sul “dialogo sociale per necessità” da parte della giunta, piuttosto che sulla concertazione. Con la fine anticipata della legislatura, in virtù della candidatura del governatore Nichi Vendola alle politiche, si andrà alle elezioni regionali, probabilmente a giugno. Per questo, la Cisl chiede che la nuova fase debba essere vissuta dalle istituzioni con una forte attenzione verso le numerose situazioni di difficoltà.
Secondo il sindacato, «uno sguardo approfondito alle condizioni reali di tante famiglie pugliesi potrà essere l’approccio vincente per riavvicinare la gente alla politica».
Nicola Lavacca