19/05/2011
Gli handicap fisici e mentali segnano le vite di adulti e bambini (foto Thinkstock).
La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità ha fatto cento. Lo
scorso 10 maggio, con la ratifica della Colombia, sono diventate infatti proprio
cento le Nazioni che hanno firmato e ratificato il primo trattato sui diritti
umani del nuovo millennio: in cento Stati del mondo, dunque, la Convenzione è
effettivamente entrata in vigore. I dati aggiornati riguardanti la Convenzione
parlano, oggi, di 148 Stati che hanno firmato il testo della Convenzione (100
dei quali, appunto, hanno proceduto con la ratifica, ovvero hanno inserito le norme nel proprio ordinamento giuridico) e di 90 nazioni che hanno
firmato il Protocollo opzionale (ratificato da 61 di queste).
Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon (foto: Epa/Ansa, Vassil Donev).
«Si tratta di un’importante pietra miliare per la Colombia e per l’intera
comunità mondiale», ha immediatamente commentato il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban
Ki-moon: «La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità è un
potente strumento per l’inclusione e lo sviluppo, va utilizzato per produrre
effettivi miglioramenti nella vita delle persone con disabilità». «Siamo
fortemente incoraggiati», gli ha fatto eco Sha Zukang, sottosegretario generale
del Dipartimento degli affari sociali ed economici, «dalla centesima ratifica
della Convenzione: essa rappresenta un grande risultato per la comunità
internazionale nel cammino verso una società giusta ed equa, basata sulle pari
opportunità per tutti, persone disabili incluse».
Un uomo con il braccio destro artficiale (foto Thinkstock).
La Convenzione
Onu sui diritti delle persone con disabilità è il primo trattato sui diritti
umani siglato nel ventunesimo secolo. E' stato "aperto alla firma" il 30 marzo 2007 e
immediatamente siglato da 82 Paesi (un record, mai un trattato era stato firmato
il primo giorno da così tanti Paesi). Obiettivo della Convenzione è garantire
che le persone con disabilità godano degli stessi diritti degli altri individui,
e conducano a pieno titolo una vita da cittadini, essendo messi in grado di dare
un contributo significativo alla società sulla base della garanzia delle
medesime opportunità.
La Convenzione rivendica i diritti alla non
discriminazione e all'uguaglianza di fronte alla legge, alla libertà e alla
difesa dell'individuo, all'accessibilità, alla mobilità personale,
all'indipendenza, alla salute, al lavoro e all'istruzione, alla partecipazione
alla vita politica e culturale. Per raggiungere questi scopi, la Convenzione
richiede cambiamenti concreti attraverso leggi efficaci e un cambiamento di
mentalità: il passaggio cioè da una visione “medica” ad una visione “sociale”
della disabilità, vista dunque come il risultato dell’interazione fra una
persona e l’ambiente che la circonda. Nel mondo si calcola che il 10 per cento della
popolazione, cioè circa 650 milioni di persone, viva dovendo fare i conti con qualche handicap.
Un uomo cieco (foto Thinkstock).
L’Italia è fra gli Stati che hanno firmato immediatamente sia la
Convenzione sia il Protocollo opzionale: alla firma del 30 marzo 2007 è poi
seguita la ratifica, depositata ufficialmente alle Nazioni Unite il 15 maggio
2009. La gran parte dei Paesi europei è nella stessa situazione,
avendo
ratificato sia il testo della Convenzione sia il protocollo aggiuntivo,
come
anche praticamente tutta l’America centrale e l’America latina (dal
Messico
all’Argentina, con rare eccezioni). Fra le grandi Nazioni, anche
l’Australia ha
ratificato Convenzione e Protocollo.
Diversa, invece, la situazione
negli altri
continenti: la Cina (come il Canada e l’India) ha firmato e ratificato
la
Convenzione ma non il Protocollo, mentre gli Stati Uniti non hanno
ancora
proceduto ad alcuna ratifica, e sono fermi alla sola firma del testo
della
Convenzione. Nella stessa situazione si trovano anche Russia e Giappone.
A macchia di leopardo, infine, la situazione in Africa: il Sudafrica ha
ratificato Convenzione
e Protocollo, come anche - fra gli altri - Sudan, Nigeria, Tanzania e
Tunisia.
Algeria, Etiopia, Kenya e Egitto hanno ratificato la sola Convenzione,
mentre Paesi come Ciad, Angola e Repubblica Democratica del Congo non
hanno finora
neppure firmato il testo della Convenzione.
RedattoreSociale.it