04/11/2011
Un momento del recente vertice G20 a Cannes.
Cannes, 4 novembre 2011
Al G20 di Cannes, in Francia, i leader delle 20 economie più potenti al mondo si sono incontrati in un clima di grande preoccupazione per la crisi globale che sta attanagliando i mercati e prostrando le economie di tutti i Paesi. Lo spettro di una recessione planetaria, i fantasmi di una impossibile ripresa dell'economia e, soprattutto, i reiterati attacchi degli speculatori internazionali proiettano uno scenario da "ultimo atto" di quel che è stato il sistema economico, politico e sociale del secolo passato.
Se il G20 non saprà convincere circa la sua capacità di trainare una ripresa efficace e porre fine al periodo buio dei mercati e delle borse mondiali, le conseguenze e gli scenari che già si delineano sono di estrema gravità.
A riprova di ciò, le richieste e le condizioni delle economie emergenti, Brasile e Cina in testa, dichiaratesi disponibili a venire in soccorso dell'Europa a patto di ottenere maggior potere all'interno delle Organizzazioni Finanziarie Internazionali, partendo dal Fondo Monetario Internazionale.
Sergio Marelli
Consapevoli delle delicatezza e della gravità della situazione e del
conseguente rischio che i vertici del G20 si concentrino unicamente su
questi temi, durante la sessione di lavoro dedicata al tema dello
sviluppo e degli interventi in favore dei Paesi poveri dei Sud del
mondo, a Cannes si sono alzate anche le voci delle ONG e delle
Organizzazioni di Società civile presenti al summit, per chiedere che i
grandi della Terra non vengano meno agli impegni assunti nei vertici
precedenti e non sfuggano alle responsabilità che hanno nei confronti
dei più poveri.
Dal vertice parallelo organizzato dalla società civile a Nizza, queste
voci e richieste si sono fondate come sempre su due convinzioni
fortemente radicate nelle ONG e nelle associazioni del Nord e del Sud
del mondo: il prezzo più alto della crisi economica si riversa sui più
deboli; le misure necessarie a tracciare una via di uscita da questo
grave congiuntura non possono prescindere dall'equità. Se occorre
rilanciare la crescita economica, ciò non può prescindere dal
considerare le sue implicazioni in termini e giustizia distributiva e di
equa divisione dei suoi benefici per tutti, partendo da chi oggi soffre
le maggiori conseguenze della debacle del sistema economico e politico
dominante.
Sergio Marelli, segretario generale della Focsiv