16/04/2011
Jim Leape, americano, direttore del Wwf Internazionale.
Il Wwf Internazionale compie 50 anni e il suo direttore, Jim Leape, è intervenuto oggi a Foligno all'assemblea nazionale degli attivisti del Wwf. Americano, 56 anni, ha iniziato a lavorare come avvocato, occupandosi di protezione dell'ambiente negli Stati Uniti. È stato poi consigliere per l'Unep (Programma ambientale delle Nazioni Unite) e coautore di un testo di legge ambientale. Oggi guida la più grande organizzazione mondiale dedicata alla conservazione della natura che, grazie al sostegno di quasi 5 milioni di persone, lavora in più di 90 Paesi.
- Cinquanta anni sono tanti per diverse specie animali, per un uomo sono un punto di svolta: che cosa rappresentano per un'associazione ambientalista?
"Sicuramente è un momento di riflessione, in cui ci domandiamo cosa abbiamo raggiunto in mezzo secolo e cosa vogliamo ottenere ora, in un tempo di cambiamenti rapidi per il mondo. Se molte specie animali non si sono estinte è anche grazie al Wwf, che ha aiutato a proteggere un miliardo di ettari di habitat nel pianeta. Ora dobbiamo alzare il tiro e puntare a coinvolgere sempre più i maggiori attori sulla scena mondiale, dalle grandi aziende ai capi di Stato".
La tigre, specie in pericolo.
- Il Wwf ha il panda come simbolo, un animale in via d'estinzione, ma anche la tigre ora non se la passa bene...
"Siamo stati la prima Ong invitata a lavorare in Cina 30 anni fa e,
coinvolgendo il Governo e le comunità locali, siamo riusciti a
conservare gli habitat vitali per il panda, portando il numero degli
esemplari da meno di 1.000 a 1.600. In India sono stato due settimane
fa, perché dopo aver salvato la tigre dall'estinzione negli anni
Settanta, sostenendo un'iniziativa lanciata da Indira Gandhi, ora la
specie è di nuovo in pericolo, sia per la riduzione degli habitat che
per il commercio delle ossa e di altre parti dell'animale. Ce la faremo
però perché tutti si sentono coinvolti! La figlia di Obama pare che
chieda tutte le settimane al papà cosa sta facendo per la tigre, mentre
Putin ha convocato i Capi di Stato lo scorso anno a San Pietroburgo e lo
storico vertice si è chiuso con l’approvazione di un piano per salvare
le tigri dall’estinzione e raddoppiare il loro numero entro il 2022,
quando sarà nuovamente l'Anno della Tigre per il calendario cinese".
- Parlando di zone calde del pianeta per la conservazione non si può non parlare di Amazzonia. Ce la faremo a salvarla?
"Sono stato 10 anni fa in Acre, dove è nato Chico Mendes, e ci sono
tornato da poco: ho visto come si sta sviluppando un'economia rispettosa
dell'ambiente e sono sorte fabbriche che lavorano la gomma come il
legno, tutti prodotti certificati, senza intaccare il capitale natura.
Il Governo ha recepito la nostra proposta di tutelare 60 milioni di
ettari di foresta e metà è già ora riserva naturale, un risultato molto
importante visto che stiamo parlando del polmone più importante del
pianeta. Certo servono molte risorse e i soci del Wwf in Italia
contribuiscono anche ai nostri progetti in Amazzonia".
-
Earth Hour, si è svolta da poco la quinta edizione.
- Cosa pensa del ruolo del Wwf nel nostro Paese?
"Appena nominato direttore sono venuto in Italia e ho visto subito
che l'associazione è molto più conosciuta qui che in altri Paesi e
riesce a coinvolgere attivisti, soci e la popolazione in generale. Il
vostro Paese può fare molto per la conservazione di due di quelle che
chiamiamo ecoregioni, le Alpi e quella mediterranea. Ma non solo, le
vostre imprese sono grandi acquirenti di commodities, prodotti come l'olio di palma e i gamberetti e dobbiamo portarle sulla strada della sostenibilità".
- Come si può fare?
"Nel 1996 abbiamo lanciato con Unilever un marchio di sostenibilità
per i prodotti marini e oggi è certificato l'11% del pesce e circa la
metà del cosiddetto pesce bianco (i bastoncini di merluzzo, ad esempio, n.d.r).
Siamo riusciti in questo modo laddove i governi non riescono perché si
limitano a sussidiare la pesca. Gli incentivi funzionano meglio e si
innesca un meccanismo virtuoso. Solo così riusciremo a combattere lo
sfruttamento eccessivo delle risorse ittiche".
- Due settimane fa si è tenuto l’evento di attivismo ambientale più grande al mondo, l'Earth Hour. Di che si tratta?
"Persone, palazzi e intere città hanno spento le luci per un’ora per
dimostrare il proprio supporto sui cambiamenti climatici in tutto il
mondo. Il primo Earth Hour nel 2007 si tenne a Sydney in Australia,
mentre ora sono centinaia di milioni le persone in tutto il mondo che
Earth Hour ha raggiunto. Trovo sia fantastico, puoi stare seduto sul
divano in casa o sul banco di una chiesa e partecipare a un grande
evento collettivo".
- Ad Assisi 25 anni fa, il Wwf ha chiamato a raccolta i leader religiosi
di tutto il mondo per pregare per il pianeta Terra. Anche quello è
stato un segnale importante...
"Sì, è nata addirittura un'associazione per proseguire su questo spirito, l'ARC (Alliance of Religions and Conservation).
Nel 2000 si è tenuto un altro incontro a Kathmandù, in Nepal, e credo
che sia giusto proseguire perché questo tipo di incontri aiutano gli
uomini a riflettere su come si relazionano con la natura, il Creato per i
cristiani, e gli altri esseri viventi. Si ottengono cambiamenti a lungo
termine ma molto importanti".
Gabriele Salari