La società per azioni...buone

Protagonista dell'investimento sicuro la onlus Bambini in Romania: grazie ai loro progetti si previene l'abbandono di neonati e bambini

10/12/2012

Non fiori ma opere di bene: a suggerire l'investimento in AzioniBuone ad alto rendimento garantito per tutto il 2013 è l'associazione Bambini in Romania, attraverso la fantasiosa "controllata" Futuro Sereno. Al prezzo unitario di 20 euro, detraibili dalle tasse, si diventa soci di un'impresa che non tradisce le aspettative dei sostenitori e non mente sui dividendi: il destino di 400 bambini e bambine, la difesa del loro diritto di vivere in famiglia, è nelle mani degli azionisti, chiamati, ora più che mai, a ragionare con il cuore. Lo spread altamente favorevole tra investimento e risultati fa della onlus nata su iniziativa di don Gino Rigoldi nel 1999 un vero colosso dell'economia della generosità. E le BuoneAzioni di questo progetto sono un passo indispensabile per contribuire alla prevenzione dell'abbandono neonatale e minorile in Romania: una piaga sociale che dopo la caduta del Muro di Berlino non ha avuto i miglioramenti che sarebbe stato lecito attendersi, nonostante l'aumento delle forme di protezione dell'infanzia e l'istituzione di servizi alternativi. Se prima dell' '89 risultavano 100mila bambini in stato di abbandono, le stime del 2010 parlano di 66.920 minori inseriti nei servizi di protezione speciale a cui vanno aggiunti gli oltre 46.613 "piccoli" utenti di servizi pubblici e privati di prevenzione. In altre parole, per certi versi, in proporzione il dato è addirittura cresciuto.

Certo, gli "orfani bianchi", cioè i bambini affidati a parenti e amici da genitori partiti in caccia di fortuna alla volta di Paesi stranieri, sono una realtà in espansione: ma l'Unicef ci ricorda come le famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà in Romania sono ancora tantissime e, fenomeno senza tregua, sono almeno 4mila i neonati che ogni anno vengono abbandonati nei reparti di maternità e circa 5mila nei reparti pediatrici e in altre strutture sanitarie. Maternità involontaria, precarie condizioni di salute dei neonati, madri single senza reddito sufficiente per il sostentamento, progressivo impoverimento economico: sono queste le principali cause di abbandono per i bambini con meno di tre anni. In questo quadro si inserisce l'impegno dell'associazione Bambini in Romania attraverso il radicamento di un progetto che intende garantire, promuovere e tutelare il diritto dei bambini a vivere in famiglia: e la soluzione, innanzitutto, passa dal miglioramento delle loro condizioni di vita e da un contributo al sostentamento delle rispettive famiglie di origine. Un aiuto che non è e non vuole essere soltanto di natura economica, cosa che rischierebbe di trasformare il progetto in una forma di assistenzialismo puro, ma che, guardando oltre, si pone come sostegno psicologico alla genitorialità. Una consapevolezza dell'essere madre e padre che va oltre la povertà. 

L'obiettivo, per ora, è raggiungere almeno 400 beneficiari diretti, con ricadute positive per tutte le comunità interessate dato il coinvolgimento dei genitori in percorsi di orientamento al lavoro che aprono finestre e possibilità indispensabili affinché le famiglie rimangano unite. La personalizzazione dei progetti è però il vero nodo cruciale: tanto più si riesce a stabilire un rapporto di fiducia con tutti gli attori in gioco, tanto maggiori sono le chances che i bambini non vengano abbandonati. L'equipe di psicologi e assistenti sociali che segue passo dopo passo l'evoluzione e i progressi si riunisce periodicamente così da valutare eventuali cambi di direzione da apportare all'iter disegnato su misura. Ogni analisi è il frutto di visite a domicilio durante le quali non solo vengono verificate le condizioni psico-fisiche dei bambini ma si cerca di cogliere ogni segnale, ogni eventuale campanello d'allarme dallo studio attento delle dinamiche familiari. Non c'è un vero termine per il progetto: è infatti difficile stabilire a tavolino se e quando una mamma e un papà saranno pronti per vivere appieno il loro ruolo di genitori, ma il dato certo è che, anche a missione compiuta, le famiglie non vengono di punto in bianco private della rete che nei mesi si è creata attorno a loro. Il monitoraggio sul lungo periodo, contando sull'appoggio e la verifica costante di assistenti sociali, medici di base e insegnanti, è la garanzia ultima che l'investimento iniziale degli azionisti sarà, presto o tardi, sicuramente ripagato.


Alberto Picci
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