Onu, "festa" in nome della giustizia

Si celebra domani alle nazioni Unite la Giornata mondiale per la giustizia sociale. E sino al 3 marzo, con un SMS al numero 45502, si donano 2 euro per un progetto in Etiopia.

19/02/2012
Proteste anti-governative a Dakar, capitale del Senegal (foto Reuters).
Proteste anti-governative a Dakar, capitale del Senegal (foto Reuters).

Si celebra il 20 febbraio la Giornata Mondiale per la Giustizia Sociale, istituita nel 2007, durante la 62esima sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. In quest'occasione gli Stati sono invitati a promuovere attività concrete in sostegno degli obiettivi del World Summit for Social Development tenutosi a Copenaghen nel 1995. Tra questi uno sviluppo sociale che contribuisca alla giustizia sociale, la solidarietà, l'armonia, la parità all'interno e tra i paesi. L'uguaglianza e l'equità vengono riconosciuti come valori fondamentali di tutte le società. E mai come in tempi di crisi bisognerebbe porre al centro dell'azione la giustizia sociale per evitare che si acuiscano le diseguaglianze.

"La giustizia sociale rappresenta ben più che un imperativo etico: si tratta di un fondamento per la stabilità nazionale e la prosperità globale": con queste parole è intervenuto lo scorso anno il Segretario generale dell'Onu Ban-Ki Moon, ricordando che la giornata "rappresenta un invito a tutti i Paesi a intraprendere azioni concrete che diano senso ai valori universali di dignità umana e opportunità per tutti perché pari opportunità, solidarietà e rispetto dei diritti umani sono indispensabili per sprigionare tutto il potenziale produttivo delle nazioni e dei popoli".

UNa bambina di due anni malnutrita, nel centro di riabilitazione di Shivpuri, nel centro dell'India (foto Reuters).
UNa bambina di due anni malnutrita, nel centro di riabilitazione di Shivpuri, nel centro dell'India (foto Reuters).

Con lo slogan "Il diritto di cambiare", ActionAid dedicherà alla giustizia sociale tutto il mese di febbraio, promuovendo attività diverse in tutta Italia. A Bologna, Viareggio e Milano, tra il 18 e il 20 febbraio, viene presentato il libro "Il diritto di cambiare" (Infinito Edizioni), che raccoglie le storie e le sfide della giustizia sociale in Italia e nel mondo, mentre sabato 25 febbraio a L'Aquila, si terrà un eventi in cui s'incontreranno esponenti della società civile e del mondo politico aquilano e italiano.

Il mese per la giustizia sociale prevede anche una campagna di raccolta fondi. Sino al 3 marzo, inviando un SMS al numero 45502 si doneranno 2 euro a favore di un progetto in Etiopia per migliorare le condizioni di vita e di sicurezza alimentare di 800 donne e delle loro famiglie nel distretto di Ankober. La campagna ha già ottenuto, tra gli altri, il sostegno dell'Associazione Italiana Arbitri che, durante il fine settimana del 25-26 febbraio, scenderà nei campi di Serie A e B con una maglietta recante il numero per le donazioni.

Meles Zenawi, primo ministro dell'Etiopia, durante il World Economic Forum di Davos, in Svizzera (foto Reuters).
Meles Zenawi, primo ministro dell'Etiopia, durante il World Economic Forum di Davos, in Svizzera (foto Reuters).

In Etiopia diversi studi hanno dimostrato che le donne affrontano sfide maggiori degli uomini: in termini di proprietà legale della terra, processi decisionali e accesso alle risorse agricole, le donne appaiono sempre più svantaggiate e la persistenza di diseguaglianze di genere di tipo culturale, sociale, religioso ha un impatto negativo sulla loro vita, soprattutto nei contesti rurali. L'obiettivo del progetto è quindi quello di contribuire all'emancipazione delle donne, rendendole consapevoli delle proprie possibilità attraverso il loro coinvolgimento nei processi decisionali e nella gestione diretta delle attività produttive. Una partecipazione più attiva delle donne garantisce a loro e alle famiglie un sostanziale miglioramento delle condizioni di vita e della sicurezza alimentare.

Gabriele Salari
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Postato da Alubel il 20/02/2012 14:01

La Chiesa, una roccia contro il male E' su questo che si doveva lasciar commentare agli elettori del Web. Avremmo replicato che "è si che dovrebbe essere una roccia contro il male, ma gli uomini che la dirigono fanno troppo male nascondendo la propria povertà dentro la ricchezza". Troppa fame di ricchezza per la Chiesa e Vaticano, ma nulla per la povera gente. Cìè che da le proprie disponibilità facendo assistenzialismo gratuito ed invece chi specula per arricchimento con Scuole, asili, ospedali, immobili, finanza, privilegi senza che al cittadino italiano vada un riconoscimento ECONOMICO ma solo SPIRITUALE. Ecco perchè non solo ai beni della Chiesa e del Vaticano deve essere RIPRISTINATO l'ICI, ma anche l'eliminazione di privilegi non meritori. Quindi VERA EQUITA' sociale cesare da fiorenzuola

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