23/05/2013
La presentazione del Rapporto 2013 di Amnesty International. Foto Ansa. La foto di copertina, invece, è dell'agenzia Reuters.
Il mondo sta diventando un luogo sempre più insicuro per gli immigrati e i rifugiati. A lanciare l'allarme è Amnesty International, che ha presentato il Rapporto annuale 2013. “I diritti delle persone che fuggono dai conflitti non sono tutelati. Troppi governi violano i diritti umani in nome dei controlli di immigrazione, andando ben oltre le legittime misure di controllo ai confini”, denuncia Salil Shetty, segretario generale di Amnesty. In particolare, l’Unione Europea viene accusata di aver stabilito delle misure di controllo alle forntiere che “mettono a rischio le vite di migranti e richiedenti asilo, senza riuscire a garantire la sicurezza di coloro che fuggono dai conflitti e dalle persecuzioni”. Amnesty denuncia anche lo “spettacolare fallimento” della comunità internazionale, incapace di fermare i massacri in Siria.
Il Rapporto 2013, che dedica schede e approfondimenti a 159 Paesi, dedica spazio anche all’Italia. Secondo Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia, quella italiana è ''una situazione con molte ombre, tra cui l'allarmante livello raggiunto dalla violenza omicida contro le donne, gli ostacoli che incontra chi chiede verità e giustizia per coloro che sono morti mentre si trovavano nelle mani di agenti dello Stato o sono stati torturati o maltrattati in custodia, la stigmatizzazione pubblica sempre più accesa di chi è diverso dalla maggioranza per colore della pelle o origine etnica''.
Foto Ansa.
Secondo il Rapporto di Amnesty, i rom in Italia, hanno continuato a
subire discriminazioni, a essere segregati in campi, sgomberati con la
forza e lasciati senza casa. Sistematicamente, le autorità non hanno
protetto i diritti di rifugiati, richiedenti asilo e migranti che hanno
continuato a vivere in condizioni difficili e d'indigenza, inducendo i
tribunali di alcuni paesi dell'Eu a bloccare il loro rinvio in Italia,
secondo quanto stabilito dal regolamento Dublino II. Le condizioni nei
centri di detenzione per migranti irregolari sono state ben al di sotto
degli standard internazionali. I lavoratori migranti sono stati spesso
sfruttati e vulnerabili agli abusi, mentre la loro possibili di accedere
alla giustizia e' rimasta inadeguata. Le politiche migratorie
dell'Italia non hanno rispettato i diritti dei migranti all'occupazione,
a condizioni di lavoro eque e favorevoli e alla giustizia irregolari e
il rischio di abusi dei diritti umani a causa di accordi con paesi quali
libia, Egitto e Tunisia.
Roberto Zichittella