04/02/2013
Il manifesto che celebra i dieci anni della Fondazione.
Oltre 65 milioni di euro investiti in 373 progetti sociali. La Fondazione Vodafone Italia ha festeggiato i suoi dieci anni di attività snocciolando dati e raccontando iniziative. Da quelle contro il disagio sociale alle buone pratiche per l'inclusione, dai progetti in favore dei minori a quelli per combattere l'emarginazione. Celebrando l'anniversario a Milano, alla presenza del ministro per la Cooperazione internazionale e l'integrazione Andrea Riccardi e del presidente dell'Associazione nazionale Comuni italiani, Graziano Delrio, il responsabile di Vodafone Italia e Sud Europa, il Ceo Paolo Bertoluzzo, ha sottolineato che «in questi primi dieci anni di attività di Fondazione Vodafone Italia l'elemento chiave è stato la continuità degli investimenti unita alla realizzazione di iniziative che sono state in grado di sostenersi e continuare ad operare anche dopo il nostro intervento».
Per il futuro «la sfida è riuscire ad aumentare ancora di più l'impatto sociale dei nostri interventi, coinvolgendo in modo attivo i nostri clienti, e puntando sulla tecnologia per creare servizi utili alle persone».
Il 36 per cento dei fondi è stato investito in Nord Italia, il 25 al Centro, il 22 al Sud e il 16 ad associazioni presenti su più sedi a livello nazionale.
Dalla possibilità di finanziare associazioni di volontariato e di ricerca attraverso la donazione di una parte delle ricariche a iniziative per la scolarizzazione in quartieri a rischio come Librino a Catania o per il ricongiungimento familiare a Milano, la Fondazione Vodafone, nei suoi dieci anni di attività ha anche sperimentato l'utilizzo delle tecnologie in difesa delle persone. Uno di questi esperimenti, dopo essere stato a lungo testato, sta per essere lanciato in tutta Italia. Si chiama Mobile Angel ed è un servizio di assistenza e soccorso per le donne vittime di stalking. Realizzato grazie a un accordo con la polizia di Stato, Mobile Angel appare a tutti gli effetti come un comune cellulare. In caso di pericolo, tenendo premuto un pulsante per pochi secondi si attiva il collegamento immediato con il centro antiviolenza; il dispositivo entra in modalità di ascolto ambientale (per garantire supporto alla donna anche nel caso in cui non fosse in grado di parlare al telefono) e si attiva la registrazione (utile come eventuale materiale probatorio). L'operatore è in grado di identificare la vittima attraverso il suo apparecchio e di fornire la posizione alle forze dell’ordine per il pronto intervento.
Annachiara Valle