23/05/2013
Quest'anno, 36 persone in Rwanda avranno finalmente accesso a fonti di acqua pulita grazie a Lory, un bambino di New York che ha appena compiuto 6 anni. Come? Grazie al suo compleanno e a una campagna di raccolta fondi lanciata dall'Ong Charity: Water.
Lory era venuto a sapere dai suoi genitori che milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo camminano, ogni giorno, fino a 3 ore per raccogliere acqua per le proprie famiglie, acqua che il più delle volte non è nemmeno pulita e potabile. Quando tornano a casa devono scegliere se usare l'acqua raccolta per cucinare, lavarsi o berla. Non ce n'è mai abbastanza e, oltretutto, quest'acqua li fa ammalare.
Così Lory ha deciso di dare una mano, per quanto possibile, e ha rinunciato a tutti i suoi regali di compleanno chiedendo a familiari e amici di donare 6 dollari, 6 come i suoi anni appena compiuti, per finanziare nuovi progetti nel Terzo Mondo che portassero acqua pulita. Grazie al passaparola e a due video postati su YouTube, è riuscito a raccogliere 2.386 dollari.
Grazie alla cifra raccolta, è attualmente in fase di realizzazione un nuovo progetto in Rwanda che permetterà a un villaggio e ai suoi 36 abitanti di avere acqua pulita vicino casa. Per la prima volta potranno smettere di abbeverarsi dalla palude o dal fiume.
Lory non è stato l'unico a "donare" il proprio compleanno ma l'ultimo di una lunga serie. Una serie cominciata il 9 settembre 2006, quando Scott Harrison, un ragazzo di New York, organizzò un party per festeggiare il suo 31° compleanno.
Scott da tempo si arrovelava su come fare qualcosa di concreto per gli 800 milioni di persone e più che, in tutto il mondo, non hanno accesso a fonti di acqua pulita. Quindi decise di far pagare un biglietto di ingresso alla sua festa di 20 dollari: quella notte vennero raccolti 15 mila dollari. Da qui naque l'Ong Charity: Water.
I soldi furono inviati a un campo rifugiati nel Nord dell'Uganda e interamente devoluti alla costruzione di tre nuovi pozzi e alla riparazione di altri tre, in un luogo dove vivevano circa 30 mila famiglie pressoché senza acqua potabile.
Quasi senza sforzo, in poco tempo, la vita di persone dall'altra parte del mondo aveva conosciuto un sensibile miglioramento. Non dovevano più camminare ore o scavare buchi nel letto asciutto dei fiumi in cerca d'acqua malsana. Ora bastava recarsi al pozzo e pompare l'acqua.
Scott aveva trovato un'idea potenzialmente rivoluzionaria: era convinto che i compleanni potessero essere usati per risolvere il problema dell'acqua nel mondo. Tutti ne hanno uno e lo si festeggia ogni anno.
Cosa succederebbe se ogni persona che conosciamo "donasse" almeno un compleanno per contribuire alla risoluzione del problema? Dal 2006 a oggi 17 mila persone hanno "donato" il proprio compleanno a Charity: Water e sono stati raccolti quasi 9 milioni di dollari per progetti nei Paesi in via di sviluppo.
Charity: Water si è posta l'obiettivo di garantire l'accesso all'acqua potabile a 100 milioni di persone nei prossimi 10 anni. La cifra necessaria stimata si aggira intorno ai 3 miliardi di dollari. Un obiettivo ambizioso, quindi, ma non irrealizzabile, vista la risposta che ha avuto finora la "campagna dei compleanni". In media, una singola campagna riesce a raccogliere 770 dollari. Ciò significa che al traguardo mancano solo 3.8 milioni di compleanni.
Per maggiori informazioni consultare il sito: www.charitywater.org
Francesco Rosati