28/02/2013
Benedetto XVI a Castel Gandolfo, giovedì 28 febbraio 2013. Foto Ansa.
Il portone del Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo è stato chiuso alle 20 di stasera. Benedetto XVI non è più Papa e per la Santa Sede il soglio di Pietro è Sede vacante. La chiusura del portone è l'ultimo atto di una giornata memorabile, nella quale il mondo ha potuto vedere per l'ultima volta Joseph Ratzinger con le insegne del romano pontefice. I momenti finali del pontificato cominciato con la fumata bianca del 19 aprile 2005 si sono svolti davanti alle telecamere.
Tra l'uscita dall'appartamento papale e il saluto dal balcone del palazzo di Castel Gandolfo sono trascorsi circa 45 minuti. Alle 16,50 il Papa ha lasciato il suo appartamento appoggiandosi al bastone, affiancato dai cardinali Comastri e Vallini, alle sue spalle il segretario Georg Ganswein. Cinque minuti dopo Benedetto XVI è apparso nel cortile di San Damaso, all'interno del Palazzo apostolico. Nel cortile era schierato su due file il picchetto d'onore delle guardie svizzere, con le divise disegnate da Michelangelo e il pennacchio rosso sull'elmo. Tutto intorno una piccola folla di suore, sacerdoti, personale della Segreteria di Stato, anche dipendenti laici del Vaticano con le loro famiglie: c'erano anche dei bambini. L'applauso è stato fragoroso. Anche in Piazza San Pietro, dove erano stati allestiti dei maxischermi, c'erano centinaia di persone, mentre gli elicotteri delle televisioni sorvolavano i palazzi vaticani. Intanto l' elicottero bianco dell'Aeronautica militare con lo stemma pontificio sul finestrino aspettava nell'eliporto.
L'elicottero con il Papa lascia il Vaticano. Foto Ansa.
Nel frattempo, a Castel Gandolfo, piazza della Libertà andava riempiendosi di gente. Si recitava il Rosario.
Benedetto XVI è stato salutato dal cardinale Bertone e ha ricevuto
l'omaggio di vari monsignori. Il Papa ha allargato le braccia, salutato,
benedetto. L'autista s'è inginocchiato e gli ha baciato l'anello
trattenendo a stento le lacrime. Poi il Papa ha lasciato il cortile in
auto e s'è diretto verso l'eliporto scortato dalla Gendarmeria. Alle
17.04 le pale del velivolo si sono messe in moto.
Le campane di Roma hanno cominciato a suonare a distesa. L'elicottero ha sorvolato il Tevere, i Fori, il Colosseo. “What a fantastic view!” (“che immagine fantastica”), hanno esclamato i telecronisti della Bbc. L'elicottero
ha sorvolato la basilica di San Giovanni in Laterano, la cattedrale
del vescovo di Roma atterrando a Castel Gandolfo alle 17,23. Benedetto
XVI è stato accolto dal vescovo di Albano, Marcello Semeraro, dal “suo
parroco” don Pietro Diletti e dal sindaco, Milvia Monachesi, che
indossava la fascia tricolore. Un breve percorso in auto ha porta il
Papa fin dentro la villa pontificia. Poco dopo le 17,30 il Pontefice si
affaccia per l'ultima volta a un balcone. Davanti a lui, la folla che
riempiva piazza della Libertà. Su un cartello si è letto: “la tua umiltà
ti ha reso più grande, grazie Papa Benedetto”. “Grazie, cari amici
sono felice di essere con voi circondato dalla bellezza del creato e
dalla vostra simpatia, che mi fa molto bene”, ha esordito Joseph
Ratzinger.
«Voi sapete - ha ripreso il Papa dopo essere stato
interrotto dagli applausi - che questo giorno mio è diverso
da quelli precedenti: non sono più Pontefice Sommo della
Chiesa cattolica: fino alle otto di sera lo sarò ancora, poi
non più. Sono semplicemente un pellegrino che inizia
l'ultima tappa del suo pellegrinaggio su questa terra. Ma
vorrei ancora, ...ma vorrei ancora - ha detto dopo
essere stato bloccato da fragorosi battimani - con il mio cuore,
con il mio amore, con la mia preghiera, con la mia
riflessione, con tutte le mie forze interiori, lavorare per
il bene comune e il bene della Chiesa e dell'umanità. Andiamo avanti
con il Signore per il bene della Chiesa e del mondo. Grazie,
vi imparto adesso con tutto il cuore la mia benedizione. Sia
benedetto Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.
Grazie, buona notte. Grazie a voi tutti».
Roberto Zichittella
Dossier a cura di Alberto Chiara