28/02/2013
Il vaticanista Luigi Accattoli.
“Questo gesto di Benedetto XVI è stato molto importante perché ha come completato la riforma della figura papale cominciata con Paolo VI”. Luigi Accattoli, vaticanista “storico” del Corriere della sera, non è stato preso in contropiede dalla rinuncia di Papa Ratzinger al ministero petrino. “Naturalmente sorpreso nell’immediato sì, ma confermato in quello che credevo nel profondo. E cioè che solo una persona come lui poteva compiere un gesto simile. Il problema delle dimissioni di un Papa era maturato da Pio XII in poi, ma in realtà solo uno come Ratzinger poteva compierlo data la sua diversità con le figure tradizionali dei Papi e anche la sua vicinanza al Concilio”.
Perché, secondo Accattoli, la rinuncia di Benedetto è perfettamente in linea con lo spirito del Concilio Vaticano II “che parla di collegialità, cioè di un avvicinamento con la figura episcopale, e di Papa come capo del collegio”. Il vaticanista insiste sul fatto che “Paolo VI aveva cominciato la riforma della figura papale liberandosi del fasto e della corte, Giovanni Paolo II l’aveva continuata con i suoi atteggiamenti da uomo completo, che va in vacanza, che va a sciare. Ora Benedetto XVI aggiunge la rivendicazione del ritirarsi quando non si hanno più le forze sufficienti. In questo io vedo un grandissimo significato e anche un vantaggio in chiave ecumenica perché alleggerisce la figura del papato, la sua valenza simbolica assoluta e sacrale e la avvicina alla visione del vescovo, quindi anche con una apertura maggiore al dialogo con gli altri cristiani”.
Annachiara Valle
Dossier a cura di Alberto Chiara