19/04/2014
A fronte degli ostacoli che tale disciplina pone alla piena integrazione degli stranieri in Italia, è diffusa l’opinione che la risposta più corretta dovrebbe essere l’introduzione nel nostro ordinamento dello ius soli, ossia della regola, che si ritrova ad esempio negli Stati Uniti, secondo la quale chi nasce nel territorio è perciò automaticamente cittadino.
Ma questa regola è stata progressivamente cancellata dai pochi paesi europei che l’avevano nel proprio ordinamento, sicché ad adottarla l’Italia si troverebbe isolata. […] E allora forse sarebbe ragionevole seguire la via seguita nella vicina Francia dove i nati nel territorio da genitori stranieri possono acquisire la cittadinanza negli anni della scuola dell’obbligo; così si valorizza anche la scuola quale fondamentale agenzia di integrazione accanto alla famiglia.
(Ennio Codini, p. 199)