19/04/2014
La presenza del nucleo familiare costringe e determina, specialmente in presenza di bambini, la rottura dell’isolamento a cui spesso è costretto lo straniero e ad utilizzare le risorse del territorio in modo differenziato da parte dei diversi membri del nucleo. Proprio i minori possono essere considerati la realtà di raccordo tra la società di origine e la società di accoglienza.
Contestualmente, però, essi sono la pedina più debole del processo di integrazione in quanto vivono sulla propria pelle la spaccatura tra due culture. La difficoltà può essere affrontata in due modi:
Ø chi ha la possibilità di frequentare le istituzioni di socializzazione, come la scuola e il gruppo dei pari, percorre un processo lineare di integrazione che si riflette sugli altri membri della famiglia, creando un percorso di inserimento per l’intero nucleo. In tal caso quella che è la pedina più debole del processo di integrazione diviene pedina forte e di traino per tutta la famiglia (ruolo di mediatore linguistico e risolutore di problemi quotidiani).
Ø chi non ha la possibilità di frequentare le istituzioni di socializzazione è destinato a non inserirsi, ma ad aggravare il proprio status di straniero al contesto di accoglienza.
In altri termini, la composizione della famiglia immigrata avviene attraverso il delicato e difficile processo del ricongiungimento familiare.
(Gian Carlo Perego, p. 212)