24/02/2012
Fra i progetti europei al servizio di una popolazione sempre più vecchia ci sono anche farmaci di grande rilevanza terapeutica che abbassino l'appetito per contrastrare l'invadenza del diabete ed altri che prevengano l'Alzheimer. Sono le mitiche smart drugs o medicine intelligenti. Iniziamo col dire che questo giovanissimo IIT ha già stretto un contratto col National Institute for Health , Dipartimento per la salute in USA. Né l'IIT potrebbe vivere dei 100 milioni di euro che gli garantisce il nostro Ministero del Tesoro se non avesse stipulato contratti e ricevuto finanziamenti da tanti paesi diversi e soprattutto dai Fondi europei.
Occorre anche menzionare i contratti con le industrie. Ve ne è uno con la Nikon ed uno analogo con la Leika. Oggetto? Un microscopio che permetta di vedere le molecole e non solo le cellule, ma dal costo di un normale microscopio elettronico con cui oggi vediamo le cellule, per esempio del cancro. Solo così sarà possibile immaginare e progettare le medicine intelligenti.
È ovvio che il primo pensiero in fatto di smart drugs vada al cancro. Le medicine intelligenti possono essere trasportate direttamente dentro l'uomo, dove sono capaci di orientarsi ed essere utilizzate per la diagnostica e per terapie mirate. Su tutto questo IIT ha già avuto l'onore di una copertina della rivista scientifica Nature che non solo ha un enorme prestigio , ma è inglese con lo snobismo intellettuale che ciò lascia intendere. Come conseguenza sono arrivati i primi contratti con industrie farmaceutiche internazionali.
Ida Molinari