24/02/2012
“La scienza del futuro", prosegue il direttore scientifico dell'Istituto italiano di tecnologia di Genova, "sarà tutta nanoscienza nel senso che opereremo non solo più a livello di molecole, ma anche a livelli infinitamente più piccoli e cioè quelli degli atomi.”
Nano significa un miliardesimo. Inoltre dire atomi non basta, occorre aggiungere che si tratta prevalentemente di atomi di carbonio. Alle porte infatti vi è una rivoluzione scientifico-tecnologica basata sul carbonio.
A Genova, per aiutarci a capire, ci parlano della foglia che,
attraverso la fotosintesi, è in grado di utilizzare la luce per
trasformare il carbonio inorganico dell'anidride carbonica (CO2) nel
carbonio organico che costituisce la foglia stessa. Anche la vita
animale è basata sul carbonio che permette di sfruttare l'ossigeno
dell'atmosfera per la respirazione.
Un "nanoscopio" all'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova.
È quindi intuitivo afferrare
l'impatto profondo che la rivoluzione del carbonio avrà
nell'informatica, nelle telecomunicazioni, nei computer, nei display e
nelle consolle, nelle auto all'idrogeno, nel fotovoltaico, nei
farmaci, alla fine nella nostra quotidianità. ”Lavoreremo come lavora la
natura,” conclude Cingolani. Ed infatti, come capita con la foglia,
l'interazione con la luce è una delle caratteristiche principali di
questi nuovi prodotti.
Ida Molinari