Dossier - La famiglia come risorsa

Tutti gli articoli dei nostri inviati alla Conferenza nazionale della famiglia che si è svolta a Milano. L'urgenza di politiche fiscali orientate ai nuclei familiari.

I pericoli che minacciano la famiglia

12/11/2010
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi all'apertura della Conferenza nazionale della famiglia a Milano.
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi all'apertura della Conferenza nazionale della famiglia a Milano.

Alla Conferenza della Famiglia di Milano Carlo Giovanardi, Sottosegretario alla Famiglia del governo Berlusconi, mette a fuoco alcuni punti dolenti: denatalità («il tasso di natalità è sceso a 1,42 figli per donna, tasso che sale al 2,3 per le donne straniere»), crisi dell'istituto matrimoniale («nel 1972 i matrimoni sono stati 419 mila contro i 246.613 del 2008»), invecchiamento della popolazione («viene meno il rapporto millenario fra giovani ed anziani, producendo il fenomeno della cosiddetta piramide rovesciata»), immigrazione e integrazione («In caso contrario avremmo un’Italia a macchia di leopardo con interi lembi di territorio che già oggi incominciano ad essere a compartimento stagno con etnie che rischiano di diventare autoreferenziali»), biotecnologie, («possono togliere ai figli il diritto di nascere all'interno di una comunità d'amore con una identità certa paterna e materna)». Il sottosegretario promette anche che il governo interverrà per un nuovo fisco a misura di famiglia che tenga finalmente conto del numero dei componenti del nucleo familiare.

     L'esponente del governo ha poi citato alcune azioni intraprese dal suo governo, come il Fondo di credito per i nuovi nati, le tariffe agevolate per le famiglie numerose e la revisione delle misure sulla conciliazione tempi di lavoro e di cura della famiglia o l'abolizione dell'Ici sulla prima casa. «Tre sono le aree di fondamentale importanza sulle quali intervenire», ha precisato Giovanardi. «La riforma fiscale, impegno che questa maggioranza aveva assunto in campagna elettorale e recentemente ribadito inserendolo fra i cinque punti che qualificheranno la prossima azione di Governo». Che si tratti di "quoziente familiare" o di "fattore famiglia" poco importa: «Questo dovrà essere l’occasione per rimodulare il nostro sistema tributario in senso maggiormente favorevole per le famiglie».

     Il secondo punto è quello della conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro, così come vuole la Costituzione. «Solo trovando nuove forme di risposte alle esigenze dei genitori che lavorano sarà possibile evitare che una parte consistente delle donne esca dal mercato del lavoro in occasione della maternità, o peggio vi rinunci per non perdere il posto», ha detto. Il terzo punto è un «nuovo quadro delle competenze dello Stato, delle regioni e delle amministrazioni locali, in base al quale le politiche pubbliche, soprattutto in campo sociale e familiare, sono ideate ed implementate con la partecipazione di tutti livelli di governo nel rispetto dei principi di sussidiarietà verticale e di leale collaborazione».

     Il ministro Sacconi, nel suo lungo intervento, ha rivelato che le azioni di welfare a sostegno della famiglia vanno riorientati «a favore della la famiglia naturale fondata sul matrimonio e orientata alla procreazione». «Non è vero che non ci sono soldi», ha poi detto il ministro, «il problema è come essi vengono concretamente distribuiti». Sacconi invita a «non cadere nella falsità ideologica di chi punta il dito contro la scomparsa dei 400 milioni del fondo sulla non autosufficienza mentre l'Inps eroga a questa fascia 16 miliardi, il servizio sanitario nazionale costa in tutto 110 miliardi di cui 30 per i non autosufficienti, 62 miliardi vale l'abolizione dell'Ici sulla prima casa e le agevolazioni fiscali alla famiglia, tramite le detrazioni, ammontano a 18 miliardi».

Dossier a cura di Renata Maderna e Stefano Stimamiglio
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