12/01/2012
La villa confiscata al boss dei casalesi Francesco Schiavone, detto "Sandokan".
Da quando è nata la legge “anti-mafia” Rognoni La Torre (1982) sono 11.705 i beni confiscati alla mafia in Italia: 10.225 sono beni immobili e 1480 aziende. Dei beni immobili, secondo i dati aggiornati al 1 novembre 2011, 6600 sono già destinati (anche se non tutti sono ancora utilizzati per le finalità istituzionali e sociali previste), mentre sono 3185 quelli ancora in attesa di destinazione da parte della “Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati” nata due anni fa.
Questa è la classifica delle proprietà sottratte alla mafia, divise per regione.
Ecco le prime cinque:
Sicilia 5125 beni
Campania 1766
Calabria 1663
Puglia 1006
Lombardia 999
Lazio 517.
L’11,37% dei beni confiscati si trova nel Nord Italia, il 5,87% al Centro, l’82,77% al Sud.
La maggior concentrazione è a Palermo, con 1.870 beni confiscati, seguita da Motta Sant’Anastasia (Catanzaro) con 230, Reggio Calabria con 200, Lamezia Terme con 198. Al quinto posto Roma (193) e al sesto Milano (184).
Riguardo alle realtà che utilizzano i beni confiscati: 4.983 (86,51%) sono stati assegnati a Regioni, Province e Comuni (che nella grande maggioranza dei casi li ha poi concessi in uso ad associazioni, gruppi, volontari); 83 (1,44%) a Ministeri; 655 (11,55%) a istituzioni che si occupano di sicurezza e soccorso (ad esempio la protezione civile).
Infine, la finalità a cui sono stati destinati i beni *:
Finalità sociali 1.736 31,0%
Associazioni 975 17,4%
Alloggi indigenti 800 14,3%
Sicurezza e soccorso pubblico 644 11,5%
Uffici 468 8,4%
Strutture socio sanitarie 137 2,4%
Scuole 64 1,1%
Altro 770 13,8%
*(dati al 31 dicembre 2010. Fonte: Agenzia Nazionale)
Luciano Scalettari