Concordia, l'incubo un anno dopo

Il 13 gennaio la nave da crociera naufragava all'Isola del Giglio e 32 persone perdevano la vita. Il relitto non è ancora stato rimosso e gli ambientalisti lanciano l'allarme.

Commemorazioni e tributi ai soccorritori

12/01/2013
Il naufragio della Concordia costò la vita a 32 persone (Corbis).
Il naufragio della Concordia costò la vita a 32 persone (Corbis).

Saranno incrementate domenica le corse dei traghetti tra Porto Santo Stefano e l'Isola del Giglio in vista delle celebrazioni del primo anniversario del naufragio di Costa Concordia, nel quale persero la vita 32 persone. Le cerimonie inizieranno la mattina con il riposizionamento, alle Scole, dello scoglio su cui la nave andò a urtare. Quindi una corona di fiori sarà deposta a Punta Gabbianara. La Santa Messa in suffragio delle vittime sarà celebrata dal vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello Guglielmo Borghetti con il coro dell'Isola del Giglio, nella Chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano, la stessa dove la notte del 13 gennaio dello scorso anno trovarono rifugio molti dei naufraghi. Sempre nella stessa chiesa si terrà la commemorazione, la consegna di onorificenze «Alla carità e solidarietà» e l'attribuzione delle cittadinanze onorarie ai soccorritori che operarono quella notte e nei giorni seguenti. Il premio alla solidarietà sarà assegnato, tra gli altri, al capo della Protezione civile Franco Gabrielli.

Saranno premiati anche Elio Vincenzi e Kevin Rebello, rispettivamente marito e fratello delle due vittime ancora disperse, la passeggera Maria Grazia Trecarichi e il membro dell'equipaggio Russel Rebello. Alle 21.45, ora della collisione, un minuto di silenzio sarà seguito dal suono delle sirene delle imbarcazioni in porto e dal lancio di lanterne luminose. La tragedia della Concordia, però, non sarà ricordata solo al Giglio. A Genova, dove Costa Crociere ha sede, sarà celebrata una messa in suffragio nella Basilica di Santa Maria Assunta di Carignano, alla quale prenderanno parte anche i dipendenti di terra. Nel rispetto delle diverse religioni, saranno anche effettuate una cerimonia indù a Mumbay e Bali, una musulmana a Giacarta, una buddhista a Shanghai e una cattolica a Goa, Jakarta, Manila e Lima.

Sommozzatori in azione attorno alla Concordia (Ansa).
Sommozzatori in azione attorno alla Concordia (Ansa).

Difficile dimenticare quel 13 gennaio 2012. Nella sala ristorante si festeggia: l'equipaggio e i passeggeri cantano. All'improvviso la luce salta, i piatti cadono per terra e qualcuno comincia a urlare. Così inizia il dramma: per circa quattromila persone una vacanza da sogno si trasforma in un incubo. Il relitto è sempre lì a ricordarcelo e rimarrà immobile, si spera, fino a settembre del 2013, quando è stato posticipato il rigalleggiamento della nave. “Oramai siamo alla fine del commissariamento in testa al prefetto Franco Gabrielli - ha detto detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi - quindi bisogna capire come si esce da questa situazione. Questo comporterà una verifica del progetto e sull'avanzamento dei lavori, progetto che è stato in parte realizzato ma non in maniera ancora adeguata”.

L'ipotesi di trasporto del relitto a Piombino, il porto più vicino, è fortemente caldeggiata dalla Toscana
e dal ministero dell’Ambiente, per ridurre i possibili rischi di trasporto del relitto. Secondo gli esperti la rimozione del relitto costerà 303 milioni di euro. Sarà l'operazione di recupero più costosa e impegnativa mai tentata. Per sollevare la nave tutta intera, e impedire che scivoli sul fondale e sprofondi, bisogna installare 24 enormi catene. Quindi sotto la Concordia saranno versate 20 mila tonnellate di cemento. Verrà costruita un'enorme piattaforma su cui far poggiare il relitto e allo scafo saranno attaccati 15 enormi serbatoi di acciaio mentre la piattaforma sotterranea sarà collegata con dei cavi a dei potenti martinetti saldati ai serbatoi. Nel giro di due giorni i martinetti solleveranno lentamente la nave, finché non si raddrizzerà sulla piattaforma. Infine verranno attaccati allo scafo altri serbatoi che finalmente rimetteranno a galla la nave.

Felice D'Agostini
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