Droga, educare è meglio

Roberto Saviano a confronto con don Antonio Mazzi. Nel suo saggio sul traffico di cocaina, il primo suggerisce, pur fra tanti dubbi, la legalizzazione. Il sacerdote gli scrive: sbagli.

Lettera aperta di don Mazzi allo scrittore: «Bisogna puntare sull'educazione»

06/06/2013
Don Antonio Mazzi
Don Antonio Mazzi

Caro Roberto,

purtroppo non sei il primo che propone, anche se con con un’infinità di incertezze frammiste a ossessioni, la legalizzazione della droga. Anche per te sarebbe un male, ma, diciamo, minore; ammesso che esistano i mali minori. Io speravo che, sapendo e scrivendo tutto quello che hai scritto, avresti avuto il coraggio di battere l’altra strada, altrettanto importante e forte, cioè quella della prevenzione e dell’educazione. Anche tu, preso dagli aspetti politici, illegali, violenti e sempre in aumento, hai mollato le braccia. La mafia c’entra e ha un peso spaventoso, drammatico. Sono il primo a dirlo, sapendo quello che dico.

Forse non lo sai, ma con Exodus sono in cinque località della Calabria da vent’anni. Non ho mai fatto chiasso, perché le mie tesi sono altre. Monsignor Giancarlo Bregantini mi ha offerto ad Africo una struttura e dentro abbiamo attività giovanili, parascolastiche, corsi per genitori. I risultati lenti, piccoli, poco visibili stanno emergendo. Io vengo dal mondo dell’oratorio, dello scoutismo e della pedagogia. A mio rischio sono, oltre che ad Africo, a Santo Stefano in Aspromonte, a Reggio Calabria, a Caccuri, a Tursi. Ho rischiato e rischio la vita.

Prima di lanciare certe tesi non ti pare che uno come te potrebbe sentire qualcuno come noi? Voi avete un’idea distorta e preconcetta degli operatori di comunità. Non siamo così ignoranti e prefissati da non capire e da non farci domande. Il guaio è che, troppi di voi, non sanno quali profonde radici e potenzialità abbia l’educazione. La tua tesi libera tutti gli adulti, genitori, insegnanti, servizi sociali, animatori, dalle loro pesanti responsabilità, non delegabili. È vecchia la tesi, proposta dal buon Adamo, nella quale si accusava Eva del male accaduto.

Mettiamoci attorno a un tavolo e riflettiamo a 360 gradi sulle conseguenze drammatiche che questa società edonista, egoista e superficiale
non vuole esaminare e approfondire. Da ultimo, anche risolvessimo il problema della droga, caro Roberto, non avremmo risolto niente. L’alcol, il gioco, la violenza, la pedofilia, la prostituzione, il femminicidio, l’evasione e l’immoralità politica dove li mettiamo? Sono forse mali minori?

Con affetto, tuo don Antonio Mazzi

a cura di Paolo Perazzolo
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