Egitto, elezioni nel sangue

Decine di morti in pochi giorni alla vigilia delle elezioni presidenziali. La corsa dei Fratelli Musulmani, la ricerca di un candidato "laico".

Una corsa piena di colpi di scena

06/05/2012
Omar Suleiman (foto Reuters).
Omar Suleiman (foto Reuters).

La corsa alle presidenziali, in Egitto, non si è negata alcun colpo di scena e, al contrario, ha trovato per strada un protagonista inatteso: la Commissione elettorale, che con una serie di sentenze a sorpresa ha cancellato dalle elezioni i tre candidati principali: Khairat al Shater, numero due dei Fratelli Musulmani; Hazim Salah abu Ismail, il candidato dei salafiti; e Omar Suleiman, per vent’anni capo dei servizi segreti egiziani, ex braccio destro di Mubarak, favorito dei militari.

Abu Ismail e i suoi sostenitori salafiti (foto Reuters).
Abu Ismail e i suoi sostenitori salafiti (foto Reuters).

Le ragioni per cui le maggiori forze in campo (Fratelli Musulmani, salafiti ed esercito, appunto) si son viste decapitare la lista sono molto serie o molto pretestuose, a secondo del punto di vista. Al Shater, che è un ricchissimo industriale del settore tessile ma ai tempi di Mubarak finì ugualmente più volte in prigione, è stato eliminato proprio perché uscito di prigione solo nel marzo 2011 (cioè con la caduta del dittatore), mentre la legge elettorale stabilisce che l’eventuale candidato debba eseere libero dal carcere da non meno di sei anni.


Abu Ismail, l’avvocato salafita che propugnava la rottura del trattato di pace con Israele ed esaltava l’Iran come modello di affrancamento dalla politica Usa, è stato eliminato perché sua madre, già deceduta, aveva la cittadinanza americana. Lui nega e sostiene che si trattasse solo di una green card (permesso di soggiorno e lavoro) ma la Commissione non ha sentito ragione. 

E Suleiman, gradito ai generali e alla Casa Bianca, è stato invece eliminato perché delle 30 mila firme presentate a sostegno della sua candidatura (come richiede la legge), 31 sono risultate irregolari.

I provvedimenti contengono una certa dose di ironia, forse involontaria. Suleiman è stato appiedato da una regola che lui stesso aveva introdotto, ai tempi di Mubarak, per rendere quasi impossibile qualunque candidatura ostile al Rais. E il salafita Abu Ismail è stato fatto fuori da una regola che proprio gli islamisti radicali avevano preteso per scoraggiare qualunque “complicità” con l’Occidente.

La scure della Commissione elettorale ha così riportato la corsa ai blocchi di partenza. Una specie di doccia fredda, durata poco, su una situazione che si stava già allora surriscaldando e in cui nessuna delle parti in causa mostrava la minima intenzione di mantenere i buoni propositi dichiarati al popolo. I militari hanno sempre sostenuto di essere al potere in via provvisoria e solo per garantire un Governo nell’emergenza, disponibili a cedere il posto a un governo di civili non appena riformata la Costituzione (fatto) ed eletto il nuovo Presidente (tra pochi giorni, appunto). Ma Suleiman è il “loro” candidato, anzi, è uno di loro. Ed è anche un politico che non ha temuto di dire a chiare lettere che l’Egitto non è ancora pronto per la democrazia.


I Fratelli Musulmani avevano giurato e spergiurato di non avere pretese sulla presidenza, proprio per rassicurare gli osservatori vicini (Israele, in primo luogo) e lontani (gli Usa, che molto contribuiscono alla stabilità dell’Egitto): ma la vittoria nelle elezioni politiche, da cui sono usciti di gran lunga come il primo partito, li ha ingolositi. 

La Commissione elettorale ha menato i suoi fendenti ma, qualunque cosa succeda, una cosa è già chiara. Dal quadro politico sono state emarginate forze minoritarie ma non per questo meno importanti per il futuro del Paese: i gruppi, laici e giovanili, che furono in prima fila nella rivolta di piazza Tahrir; e i cristiani copti, circa il 10% della popolazione dell’Egitto, ai quali è tra l’altro venuto a mancare, poche settimane fa, il papa Shenuda III, figura molto esperta e rispettata.

Fulvio Scaglione

Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare

Ultimi dossier pubblicati

%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati