Si sono svolte dal 17 al 19 settembre le tre giornate di mobilitazione della società civile italiana per chiedere al governo italiano e agli altri Paesi donatori di rispettare gli impegni presi nei confronti di quelli poveri e in via di sviluppo. "Stand up! Take action!": questo lo slogan che nell’ultima edizione dello scorso anno ha coinvolto oltre 800 milioni di persone in tutto il mondo. La mobilitazione prevede una fitta serie di eventi in molte città italiane. L’iniziativa è stata presentata ieri a Roma dalle organizzazioni che la promuovo (che sono più di 70, fra le quali la Campagna del Millennio delle Nazioni Unite, la Coalizione Italiana contro la povertà, Caritas Italiana, Federazione Italiana dello Scautismo, Uisp-Sportpertutti), insieme a un corposo dossier – intitolato "Raggiungere gli Obiettivi del Millennio. Le raccomandazioni della società civile” – indirizzato al Governo italiano e alla delegazione che parteciperà il 20-21-22 settembre al Summit di New York dell’Onu, che deve fare il punto sul cammino verso il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio a dieci anni dagli impegni presi (furono assunti nel 2000) e a cinque dalla meta, il 2015. Sul sito www.standupitalia.it c’è l’elenco completo delle iniziative di questi giorni e tutto il materiale informativo della campagna. Si può anche scaricare il dossier di raccomandazioni al governo italiano – che è in grave ritardo rispetto agli impegni presi di fronte agli altri Paesi Onu – e aderire allo “Stand up” sottoscrivendo l’appello lanciato quest’anno dalla Campagna Italiana e dalle altre organizzazioni promotrici (per l’adesione si può anche inviare una email con il proprio nome a standup@millenniumcampaign.it). Ecco il testo dell’appello: “Sconfiggere la povertà entro il 2015 e liberare gli uomini dalla condizione abietta e disumana della povertà estrema” è la storica promessa fatta dai leader di tutti i Paesi membri delle Nazioni Unite al Vertice del Millennio nel 2000. In tale occasione i Capi di Stato e di governo hanno concordato all’unanimità di raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Osm) entro il 2015: eliminare la povertà estrema e la malnutrizione, raggiungere la piena occupazione e il lavoro dignitoso per tutti; garantire l’istruzione primaria a tutti i bambini e a tutte le bambine entro il 2015; promuovere l’equità di genere e combattere le discriminazioni; ridurre di due terzi la mortalità infantile; migliorare la salute materna combattere HIV/AIDS, malaria e le altre malattie; assicurare la sostenibilità ambientale e sviluppare una partnership globale a favore dello sviluppo. Dal 20 al 22 settembre, a dieci anni dalla firma dell’accordo, i leader di tutto il mondo si riuniranno a New York per il Summit delle Nazioni Unite sugli Obiettivi del Millennio. Questo vertice servirà a fare il punto sui risultati raggiunti, ma soprattutto per concordare nuove strategie, programmi e strumenti concreti per reperire le risorse necessarie e accelerare il processo verso il raggiungimento degli Obiettivi entro la data prefissata. Le promesse si mantengono! Gli impegni si onorano! Gli Obiettivi del Millennio possono essere raggiunti! È una questione di giustizia nei confronti dei più deboli e di lungimiranza politica nei confronti dei cittadini italiani e europei. Chiediamo quindi all’Italia e a tutti i Paesi presenti al Vertice delle Nazioni Unite di New York di settembre, di definire un piano ambizioso per i prossimi cinque anni e di garantire le risorse necessarie per attuarlo. Il 2015 è alle porte. Abbiamo promesso e le promesse si mantengono! Io ho firmato. Il Governo italiano faccia la sua parte. Alla conferenza stampa di presentazione dello “Stand up” sono intervenuti Laura Ciacci e Sergio Marelli, i due portavoce della Gcap-Coalizione Italiana contro la povertà, un cartello di una settantina di organizzazioni, associazioni, gruppi, sindacati che rappresenta con i suoi associati circa 10 milioni di italiani. «In vista del Vertice di New York», hanno dichiarato i portavoce della Gcap Italia, «chiediamo al Governo e al Parlamento italiani un segnale chiaro e concreto verso un riallineamento con gli impegni assunti e più volte reiterati fino all’ultimo G8 e G20 ma ad oggi rimasti lettera morta» «L’Italia», hanno aggiunto, «arriva al Summit delle Nazioni Unite senza un piano di riallineamento necessario per recuperare i propri ritardi nel raggiungere gli impegni presi verso i più poveri. Così facendo il Governo italiano non solo non rispetta i suoi impegni internazionali ma rischia di essere responsabile anche del mancato raggiungimento dei target dell’Unione Europea. Gli italiani chiedono una drastica inversione di marcia e noi ci impegniamo a far arrivare le voci dei cittadini al governo qui in Italia sostenendo la mobilitazione mondiale contro la povertà “Stand Up” e a New York dove saremo all’Assemblea».
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