20/09/2010
Kenya: uno dei piccoli ospiti della casa d'accoglienza di Koinonia per ex bambini di strada.
Sconfiggere la povertà entro il 2015 è la storica promessa fatta da 189 capi di Stato e di Governo, del Sud e del Nord del mondo, al Vertice del Millennio delle Nazioni Unite nel 2000 firmando la Dichiarazione del Millennio. La solita dichiarazione di intenti mai rispettata? No. Questa volta accanto alla Dichiarazione è stato stilato un vero e proprio piano di azione. Sono state decise le azioni da compiere e sono stati definiti gli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OMS) da raggiungere entro il 2015:
1. eliminare la povertà estrema e la fame
2. garantire l’istruzione primaria universale
3. promuovere l’eguaglianza di genere
4. ridurre la mortalità infantile
5. migliorare la salute materna
6. combattere l’HIV/AIDS, la malaria e le altre malattie
7. assicurare la sostenibilità ambientale
8. sviluppare un partenariato globale per lo sviluppo
Sono state decise le responsabilità reciproche degli Stati dei Paesi più poveri e dei Paesi più ricchi, tra cui l’Italia; sono stati decisi tempi e indicatori intermedi per monitorare i progressi.
I 189 Capi di Stato e di governo si sono, cioè, fatti una promessa reciproca: tutti avrebbero dovuto compiere i passi descritti nella Dichiarazione e nei documenti scaturiti da essa, in modo da garantire il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio entro il 2015, sconfiggere la povertà estrema e iniziare un cammino virtuoso verso uno sviluppo davvero sostenibile.
Dal documento "Raggiungere gli Obiettivi del Millennio. Le raccomandazioni della società civile al Governo italiano"
Luciano Scalettari