27/05/2010
Claudio Abbado in un momento delle prove (foto Marco Caselli, con la collaborazione del mensile Suonare News).
Milano ha rappresentato molto per Claudio Abbado: il capoluogo lombardo lo ha visto nascere nel 1933 in seno ad una famiglia borghese, aperta alla musica ed alla cultura. E lo ha formato nelle aule del suo Conservatorio G. Verdi. A Milano Abbado ha anche mosso i primi passi nella musica: suonando l’organo in chiesa per 500 lire di compenso, o clavicembalo e pianoforte per le stagioni dell’orchestra dell’Angelicum. O dirigendo l’orchestra d’archi del padre. Poi Abbado, dal 1956, ha spiccato il salto verso Vienna ed il mondo.
Ma è stata ancora una volta la sua città a consacrarlo direttore della Scala: al 1960 risale il suo debutto nel tempio della lirica. E, dal 1968 al 1986, è stato ai vertici del Teatro (www.teatroallascala.org). La grande musica del ‘900, la musica contemporanea, le porte aperte ai giovani, agli studenti, ai lavoratori hanno segnato un epoca d’oro del Teatro: che ha proposto spettacoli memorabili anche dal punto di vista scenico. Poi la rottura. La sostituzione con Riccardo Muti.
Chiamato a dirigere i mitici Filarmonici di Berlino alla morte di Herbert von Karajan, non ha più voluto ritornare nella sua città. Dissapori, polemiche, trattative interrotte. Fino all’annuncio dello scorso anno dato dal sovrintendente Lissner: Abbado ritorna nel giugno 2010, e come cachet chiede che vengano piantati nella città 90.000 nuovi alberi. Sorgono altre polemiche: “Piantatene almeno uno!”, dice il musicista ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. Ora, ripresa clinica permettendo, è tutto rimandato.
a cura di Giorgio Vitali