27/05/2010
Il maestro Abbado alla testa dell'Orchestra Mozart (foto Marco Caselli, con la collaborazione del mensile Suonare News).
Chi è e cosa ha rappresentato Claudio Abbado per la musica? Schivo in pubblico, fino alla timidezza (anche se esiste persino un sito Internet che raccoglie in suoi fan, www.abbadiani.it). Discreto e umile, ma sorretto da una determinazione di ferro. Capace di andare fino in fondo, a qualsiasi prezzo, per raggiungere un obiettivo: Claudio Abbado è universalmente considerato uno dei più grandi direttori d’orchestra di tutti i tempi.
Daniel Harding, che da lui è stato lanciato nel mondo, ha detto che “il suo gesto è una combinazione di istinto, tecnica ed eleganza” (vedi Fc. 3/2010). E se nel repertorio di Abbado la musica italiana (soprattutto l’opera lirica di Verdi e Rossini, mentre non ha mai diretto Puccini) ha una parte importante, la sua grande passione per la musica tedesca (Beethoven, Mozart, Wagner), per il Novecento e per la musica contemporanea (per la quale si è sempre battuto) è altrettanto ammirata.
Ma il suo grande amore sono i giovani e le nuove orchestre. Perché Claudio Abbado è stato ed è soprattutto un costruttore di complessi. Ha iniziato tanti anni fa con la European Youth Community Orchestra. Ed ha concluso con l’orchestra Mozart, che ha sede a Bologna, città nella quale si è trasferito accanto alla figlia Alessandra. Lavorare con i giovani significa dedicarsi interamente alla musica: vivere con loro, giocare con loro a calcio, viaggiare. In inverno si trasferisce in Venezuela: dove lavora con il Sistema di Orchestre giovanili creato ad Antonio Abreu (vedi Fc. 51/2000 ed Fc. 5/2010). Ed è proprio dal Venezuela che, poche settimane fa, è ritornato particolarmente affaticato.
a cura di Giorgio Vitali