Svizzera, la paura dei frontalieri

La vittoria della Lega ticinese mette a rischio gli italiani che lavorano nel Canton Ticino. E anche i Comuni del nostro Paese che per i bilanci contano sulle rimesse inviate da Roma.

Canton Ticino, la "forza" degli italiani

15/04/2011

Terremoto elettorale nel Canton Ticino, in Svizzera, frontalieri italiani sotto accusa perché portano via il posto di lavoro ai residenti, e flusso delle imposte inviate a Roma nel mirino della "Lega". Ma non quella di Bossi: quella "dei Ticinesi". È accaduto questo: le ultime elezioni che si sono svolte per il rinnovo del governo e del parlamento cantonali hanno visto la "Lega dei Ticinesi" guadagnare 8 punti e diventare determinante nella regione della frontiera con l'Italia.

Il leader e fondatore, Giuliano Bignasca, 66 anni, ha immediatamente alzato la posta, in puro stile "leghista" dopo avere incassato un successo elettorale e aumentato il consenso: bloccare il flusso delle imposte verso Roma generate dal lavoro degli italiani nel Canton Ticino. Poi: o si riduce la percentuale delle imposte trattenute sugli stipendi degli italiani, da circa 39% attuale ad appena il 30%, oppure noi svizzeri, anzi, noi ticinesi, mandiamo a casa 13.000 frontalieri. Questa, in buona sostanza, la minaccia di Bignasca, il "Bossi" del Ticino.

Qualche dato sui frontalieri italiani. Il Canton Ticino e il Vallese sono le zone più toccate dall'immigrazione italiana. Dal confine con il Ticino sono circa 45-46.000 oggi i nostri lavoratori che entrano in Svizzera per un'occupazione stabile, provenienti in maggior parte dal Verbano-Cusio-Ossola e dalle province di Varese e Como. Mentre verso il Vallese sono circa 1.300 frontalieri che provengono quasi esclusivamente dall'Ossola.

Coprono in gran parte il settore dell'edilizia e dell'industria. Nell'ultimo decennio c'è stato un buon inserimento anche nel settore terziario, cioè uffici, manager, insegnanti, medici e infermieri, sanità, cure specialistiche. Quindi un "frontalierato" verso la Svizzera fatto anche di profili professionali qualificati. L'età media dei frontalieri italiani in Svizzera si aggira sui 35-40 anni, e molti fanno parte ormai in modo permanente del tessuto economico del Canton Ticino e del Vallese.

Pino Pignatta
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Postato da A100 il 22/04/2011 21:17

Articolo molto interessante, solo non capisco cosa c'entri la Lega di Bignasca con la Lega di Bossi, visto che Bignasca racconta cose false mentre Bossi ha fondato il successo della sua Lega sulle tangenti e gli sprechi di 40 anni di governi democristiani e socialisti, sull'assistenzialismo e sull'immigrazione clandestina, cosa molto diversa dal lavoro dei frontalieri.

Postato da dino avanzi il 15/04/2011 20:38

Interessante per i frontalieri, molti dei quali votano lega, scoprire i rapporti "chiaroscuri" fra la lega di Bignasca e la lega di Bossi. dino 51

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