10/05/2012
Sostenitori di Yulia Tymoshenko a Kiev (Reuters).
Le accuse di maltrattamento andavano avanti da agosto, da quando Yulia Tymoshenko è stata portata per la prima volta in carcere. Prima a Kiev, nella prigione di Lukianivska, poi a Kharkhiv, città situata a nord est dell'Ucraina, al confine con la Russia. Luce accesa anche di notte, pressioni psicologiche, cure sanitarie insufficienti. Ma finora la leader dell'opposizione non aveva mai osato accusare i secondini di violenza fisica. Nella notte tra il 20 e il 21 aprile, la donna è stata trasportata con la forza dal carcere all'ospedale militare di Kharkhiv per curare la sua ernia al disco. E' stata la stessa Tymoshenko a raccontare quei momenti in una lettera pubblicata sui giornali locali: “Nella mia cella sono arrivati tre uomini, mi hanno gettato addosso un lenzuolo e hanno iniziato a spingermi giù dal letto con forza brutale. Dolorante e disperata, ho iniziato a difendermi come potevo e ho ricevuto un forte colpo nello stomaco. Pensavo fossero gli ultimi momenti della mia vita. Ho iniziato a piangere e a chiamare aiuto, ma nessuno è venuto in mio soccorso. A un certo punto sono svenuta dal dolore, e al risveglio mi sono ritrovata in una corsia di ospedale”. Qualche giorno dopo sui media di tutto il mondo sono apparse le foto di Yulia Tymoshenko, sdraiata in un letto, mentre mostrava a favore di obiettivo (le foto sono state scattate da Nina Karpachova, commissario ucraino per i diritti umani) i lividi sulle braccia e sul basso ventre.
Giovani ucraini manifestano in favore del boicottaggio contro il Governo ucraino (Reuters).
Lunedì 24 aprile, proprio mentre Tymoshenko annunciava di voler iniziare uno sciopero della fame per protestare contro le violenze subite, il canale ucraino Inter Tv, considerato vicino al presidente Yanukovich, mandava in onda uno strano video. Le immagini mostravano due persone, un uomo e una donna, molto simili a Yulia Tymoshenko e al suo avvocato, Sergey Vlasenko, in piedi in una cella mentre si baciavano. Se autentico, il video screditerebbe l'immagine privata di Tymoshenko (sposata con un altro uomo) e la sua credibilità pubblica, visto che la donna lamenta di soffrire, fin dai tempi del suo arresto, di un'ernia al disco che non le permette di stare in piedi. Di certo quello mandato in onda dalla tv ucraina ha tutta l'aria di essere un prodotto preconfezionato e pronto per essere utilizzato nel momento più opportuno: il video, infatti, la cui scarsa qualità rende impossibile il riconoscimento dei personaggi, è datato 15 dicembre, quando Tymoshenko era ancora detenuta a Kiev.
Ma le coincidenze in questa storia non finiscono qui. Ben più preoccupante un altro fatto avvenuto nel giorno dell'annuncio dello sciopero della fame della donna. A Dnipropetrovsk, città dell'Ucraina centrale dove la signora dalle bionde trecce è nata e cresciuta, a distanza di 15 minuti una dall'altra sono scoppiate quattro bombe. Erano ordigni rudimentali, piazzati nei cestini della spazzatura, che hanno causato il ferimento di una trentina di persone. L'opposizione ha subito ipotizzato che gli attacchi siano stati organizzati dal governo stesso per distogliere l’attenzione dall’aggressione in carcere denunciata da Timoshenko. L'esecutivo guidato da Yanukovich ha invece parlato genericamente di una guerra tra i clan della malavita locale. Sulla vicenda è stata aperta un'inchiesta per terrorismo, ma finora una versione ufficiale non è emersa. Di certo, a quattro settimane dall'inizio degli Europei, il clima che si respira in Ucraina non è dei più rassicuranti.
Giovanni Vaccaro