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Per chi votano i cattolici

Secondo un sondaggio Demopolis per conto di Famiglia Cristiana, i cattolici che si dicono incerti sul voto sono il 16 per cento, cui si aggiunge il 21 per cento di chi tendenzialmente potrebbe cambiare idea.
Quanto ai rimanenti, di dividono tra Bersani (31 per cento), Berlusconi (27,5), Monti (25 per cento, 10 punti in più rispetto alla media degli italiani) e Grillo (10,5 cinque punti in meno rispetto alla media degli italiani).

Monti dunque è un partito che piace ai cattolici. Va detto che i credenti in queste elezioni stanno vivendo un singolare destino: sono praticamente scomparsi dalla scena politica (almeno nei programmi) ma sono determinanti per la conquista della maggioranza alla Camera e soprattutto al Senato.

Pubblicato il 30 gennaio 2013 - Commenti (6)
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A chi importa dei valori non negoziabili?

Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha invitato i cattolici italiani a impegnarsi in politica, convergendo all’occorrenza sui valori cari al Vangelo. Ma siamo sicuri che serva a qualcosa?
I cattolici italiani hanno sempre negoziato i valori non negoziabili. Perché, tanto, in Italia, siamo tutti cattolici, a cominciare dal Parlamento. E’ cattolico Mario Monti ma anche Giulio Tremonti, lo sono Silvio Berlusconi, Pier Ferdinando Casini, Nichi Vendola, ma anche Piero Fassino e Pier Luigi Bersani, Rosy Bindi, Maurizio Gasparri e Carlo Giovanardi. Da Leoluca Orlando a Raffaele Lombardo e Totò Cuffaro, dall’ex pannelliano ed ex verde Rutelli al post-socialista Sacconi, dalla ex radicale Roccella al rottamatore Matteo Renzi, dall’ex musulmano Magdi Allam al superleghista Mario Borghezio, da Paola Binetti a Ignazio Marino, da Rocco Buttiglione a Romano Prodi, todos catolicos! Tutti, ma proprio tutti, cattolici!

E allora se tutti siam cattolici, vuol dire che in politica si può fare quel che si vuole: si possono chiedere leggi per impedire che i clandestini si curino al pronto soccorso come fanno i leghisti con l’assenso del Pdl, si può difendere la legge sull’aborto come usa la maggioranza del Pd. Si può fare a meno di una politica familiare. Si può essere favorevole alle nozze gay e persino all’adozione e all’affido da parte delle coppie gay come vuole il cattolicissimo Vendola, ma anche molti esponenti del Centrosinistra. Oppure si può considerare il lavoratore una merce contro la dottrina sociale della Chiesa, come prevede la riforma del lavoro.

Altro che convergere sui valori non negoziabil! I politici cattolici ci vanno divisi, spesso silenti, irrilevanti alla meta, a volte falsi e ipocriti come tanti pinocchietti.

Pubblicato il 23 gennaio 2013 - Commenti (6)

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