Il futuro della Terra è già iniziato

Con l’approssimarsi di Rio+20, si moltiplicano iniziative e convegni preparatori. In cerca di un modello di prosperità sostenibile.

C'è un pianeta da salvare

06/06/2012

Sono trascorsi vent’anni da quando, nel 1992, si tenne la prima Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile a Rio de Janeiro. Tra pochi giorni, dal 20 al 22 giugno, avrà luogo la seconda edizione. La location del meeting è rimasta la medesima, ma a essere cambiato drasticamente è il nostro Pianeta, e non in meglio purtoppo.

Vent'anni sono un arco di tempo sufficientemente ampio per poter affermare con certezza che un cambiamento globale non solo non è più procastinabile, ma deve comprendere anche la trasformazione degli stili di vita, individuali e collettivi, investire le politiche economiche, sociali e culturali, informare tanto il senso civico dei cittadini quanto gli orientamenti politici dei governi.

Fare della Terra un luogo più equo e sostenibile per tutti: questa è la sfida più urgente che attende tutti noi. A questo proposito, non è passato inosservato l’appello rivolto all’Italia da Gianfranco Cattai, presidente della Focsiv, Federazione di organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana. Alla vigilia della seconda Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, Cattai ha rinnovato l’appello della Federazione ad «affrontare le cause strutturali dei modelli di sviluppo diseguali e insostenibili ponendo le basi di un’azione internazionale, in particolare per la convergenza delle crisi climatiche, dell’insicurezza alimentare, della crescente diseguaglianza economica e di genere».

L’auspicio espresso da Cattai è che l’Italia possa recitare un ruolo di primo piano sulla scena internazionale e, quindi, anche a Rio de Janeiro, ma non solo: a conferenza conclusa, il Paese e il Governo dovranno dimostrarsi coerenti nell’assumersi gli impegni presi, volti alla radicale trasformazione dell’intero sistema-Paese. Per questa ragione, Focsiv ha pubblicato un lungo e approfondito documento, all’interno del quale vi sono una serie di raccomandazioni sottoscritte anche dalle principali sigle dell’associazionismo cattolico come Azione Cattolica, Cisl, Coldiretti (per maggiori informazioni consultare questo link).

Francesco Rosati
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