Non possiamo lavarcene le mani

Garantire l'accesso permanente all'acqua è uno degli Obiettivi del millennio individuati dalle Nazioni Unite. La Giornata mondiale dell'acqua è l'occasione per approfondire la questione

Un veicolo di educazione, una possibilità di crescita

22/03/2013

Non sono solo la classica goccia nel mare. Certe storie sono la dimostrazione che la promozione di un uso consapevole della più importante risorsa naturale della Terra può diventare un veicolo di educazione e un fattore decisivo di sviluppo. In ogni angolo del mondo.

Dyna Yankurije è una giovane donna ruandese, non ha potuto completare la scuola elementare, non riesce a trovare un impiego. Almeno fino a quando non ha inizio il progetto "Acqua, sorgente di vita!" di Fondazione Avsi e MLFM - Movimento per la lotta contro la fame nel mondo finanziato dall'Unione europea, che prevede la riabilitazione dell'acquedotto di Rutare, coinvolgendo la popolazione come manodopera non qualificata e fornendo veicoli e attrezzature tecniche. Dyna riesce così finalmente a trovare un impiego.

Da responsabile delle fontanelle che venivano costruite man mano, Dyna arriva a far parte della squadra che costruisce la stazione di pompaggio dell'acqua. Grazie alle competenze acquisite, Dyna diventa muratrice a tutti gli effetti nel 2012, che significa un regolare contratto di lavoro e uno stipendio più alto.

Dyna oggi abita a due minuti dalla fontana. Prima doveva camminare per tre ore per andare a rifornirsi di un'acqua nemmeno pulita. Vive con il marito in una casa che lei stessa ha contribuito a costruire e, grazie a qualche risparmio, ha potuto acquistare dei capi di bestiame. L'acqua le ha garantito un futuro.

Nel Sud del mondo molto spesso la mancanza di infrastrutture per l'irrigazione è la principale causa che non consente agli agricoltori di migliorare la propria condizione di vita, ancor prima che la produttività delle proprie colture. Daw Khni Nyo è una vedova con quattro figli a carico, che vive nel distretto di Yamethin in Myanmar. Possiede un piccolo appezzamento di terreno che coltiva per garantire il sostentamento della famiglia e permettere ai figli di frequentare la scuola.

Come tantissimi agricoltori nella sua stessa situazione, la dipendenza dalle piogge monsoniche condiziona fortemente l'esito e la durata del raccolto: durante la stagione secca molte famiglie contadine si vedono private della loro unica fonte di reddito. Per rispondere a questo problema Avsi ha costruito, insieme al Department of Agricolture e al Water Rescources Utilization Department, e con l'accordo e la collaborazione delle comunità locali, 20 pozzi che permettono di coltivare su superfici più estese e, soprattutto, anche al di fuori della stagione monsonica.

Daw Khni Nyo ha ora la possibilità di alternare a seconda delle stagioni la coltivazione del riso a quella del sesamo o del cotone, garantendo così alla sua famiglia una fonte di reddito anche nella stagione secca. Il progetto "Myanmar: educazione e svilupo rurale" di Avsi ha raggiunto direttamente 2 mila persone e ha riguardato indirettamente i 35 mila abitanti degli 85 villaggi del distretto. Sicurezza alimentare e migliori condizioni igieniche  sono diventante per tutti loro sinonimo di speranza per il futuro.

Francesco Rosati
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