E' lecito benedire i conviventi?

08/02/2013

Alla fine di una Messa festiva il parroco ha benedetto (con testi del Benedizionale) gli anelli e una coppia che iniziava una convivenza. È previsto pastoralmente questo atto?

Domenico D.

Risponde il teologo Mario Bonsignori.
Risponde il teologo Mario Bonsignori.

La benedizione è definita un «sacramentale » (cfr. canoni 1166-1172 del Codice di diritto canonico). Come i sacramenti, i sacramentali sono segni della fede orante, ma differiscono dai primi per l’origine, il fine e il modo di agire. Essi sostengono la vita spirituale del fedele ma non comunicano la grazia santificante; la loro efficacia dipende dalle disposizioni di colui che li riceve e non dalla valida amministrazione.

La benedizione in questione, che riguarda una coppia che inizia una convivenza (more uxorio) senza il sacramento del Matrimonio, non è prevista da nessun rituale liturgico e non può essere in nessun modo giustificata. La benedizione del Signore accompagna ogni persona in ogni momento, ma un simile gesto, per il valore pubblico che ha, può creare un grave disorientamento tra i fedeli, in relazione al valore del matrimonio e del matrimonio cristiano in particolare.

Inoltre, potrebbe ingenerare negli interessati la sensazione di aver ricevuto una sorta di ratifica ecclesiale di una decisione che non è in sintonia con la considerazione che la Chiesa attribuisce alla scelta libera e coraggiosa del matrimonio, quale condizione per iniziare una vita insieme.

Mario Bonsignori
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Postato da lettore02 il 10/02/2013 20:22

Umberto;Novara il 09/02/2013 11.48 Caro amico Umberto ti voglio rispondere non per spirito polemico che per disgrazia non mi manca, ma per sincera ammirazione per quella tua visione del matrimonio che per me è stata come una saetta attraverso un cielo plumbeo: due ministri che rispondono direttamente al loro superiore diretto, il sacerdote Sommo non quello che sta in parrocchia, non quello che sta in curia, neanche a quello che sta in Vaticano a questi spetta il compito di istruire, guidare, aiutare. Lei mi chiede quale coraggio deve avere un prete di fronte al disfacimento del matrimonio quale istituzione divina? Io sono convinto che debba assolvere il suo compito: istruire, guidare, aiutare. Domenico non ci fa la cronistoria dell'evento ci da solo un flash, la benedizione della coppia, e io in quel gesto ci vedo l'aiuto è probabile che da parte di quel sacerdote ci sia stato un qualche richiamo (istruzione) e quella benedizione sicuramente faciliterà i contatti con quella coppia con possibilità di (guida). Per fare questo quel prete ci mette del suo e andare contro un'opinione diffusa nella base dei credenti di lungo corso ci vuole coraggio. Oggi nella mia chiesa si è letto quel passo del vangelo di Lucca che parla di Zaccheo; Gesù è entrato in quella casa prima che Zaccheo si volgesse al bene (do metà dei miei beni ai poveri, rendo 4 volte tanto il maltolto) ora chi siamo noi per negare la misericordia, ricordiamocelo che è grazia, a una coppia di peccatori che magari la stanno aspettando? Io in quella benedizione ci vedo questo e un prete che si comporta così può essere tante cose ma non uno smidollato, ed inoltre quello che serve a quel prete credo lo abbia già la carità

Postato da LucianoT il 09/02/2013 23:29

L'episodio in sé sembra veramente incredibile; non che non si voglia credere a quanto scritto dal lettore Domenico D., ma non si può non rimanere perplessi davanti ad una tale notizia. Così come si rimane basiti quando si leggono delle parole "ironiche" sulla redazione di FC, quasi si stesse parlando di un covo di eretici dediti al culto dell'eterodossia.

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 09/02/2013 11:48

Egr. lettore02 il 08/02/2013 21.32. E' sempre necessario,utile,doveroso il confronto ( e non è questo il "merito" di F.C,. in queste pagine?). Continuo,grato delle sue contro indicazioni, pe cui la ringrazio. CORAGGIO O CHIAREZZA? Porre questa domanda, mi permetta, è già essere fuori strada . I miei genitori (altro che concretezza e realtà quotidiana!) vivevano nella povertà ( se ha i capelli bianchi come me :pensi all'immediato ante guerra e post guerra), nutrivano ed educavano cinque figli, in condizioni economiche difficili : non era chiarezza che generava coraggio ? altro che il prete benedicente che ( "siate intelligenti -"phronimoi - come i serpenti") forse una certa tentazione dell'apparire non gli manca, visto il contesto, non lo dimentichi (” Alla fine di una Messa festiva ") . Sull' “esigua minoranza" mi auguro che Lei legga un po' il Vangelo:"Volete andarvene anche voi"? et vos vultis abire? ( più minoranza per Chi, ai piedi della sua croce, aveva solo quattro seguaci, di cui tre … donne !!). Da ultimo, affinchè non si pensi che io viva tra le nuvole: sono sposato da 27 anni, le tentazioni non mancano, ma le difficoltà erano già in quel sacrificio ( l’AUTENTICO-SUBLIME CORAGGIO) che si celebrava nel corso della messa durante il matrimonio ( e quando sono in crisi, ripenso sempre a quei momenti, ripetendo quelle parole). Se fosse possibile, mi risponda: non è questo il vero coraggio che dovremmo suggerire a quel sacerdote-parroco? La chiesa è in crisi (anche nel “ fattore “numero!!) perché non ha bisogno di smidollati ,ed è da qui che nasce la , di nuovo, “Vera” gioia, “vera” speranza per chi non arriva alla fine del mese ( io non mi immedesimo in quel prete perché tale realtà l’ho vissuta,dentro,con i miei genitori, glielo garantisco). Visto che ama le .. cifre, legga quelle dell’ultimo libro del N.T. ( Apocalisse), sono “quelle” ... quelle-che-contano; poi si chieda ( è l’invito che mi ha fatto alla fine della sua replica ): “Cosa serve a quel prete?”

Postato da guzzi il 08/02/2013 22:37

Al lettore 02 piace giudicare e non essere giudicato...e poiché le sue ferree convinzioni sono palesemente discordanti dall'insegnamento della Chiesa, ne fondi una sua. Avrà come seguaci buona parte della redazione di FC, rivista alla quale, almeno su questo argomento, bisogna riconoscere l'aderenza all'insegnamento del magistero. ( p.s.grazie all'autore dell'articolo).

Postato da folgore il 08/02/2013 22:20

@Postato da lettore02 il 07/02/2013 14.03 Tante volte è più coraggioso dire NO che dire SI.

Postato da lettore02 il 08/02/2013 21:32

Umberto;Novara il 08/02/2013 15.15 Che bella visione mi hai dato; due Ministri davanti a Dio che ricevono la benedizione angelica dal sacerdote quale testimone del loro amore, sai che impegno e quale responsabilità si prendono quei due ministri, e credo anche io che è questo il più forte deterrente al matrimonio diciamo alla leggera. Purtroppo dalla visione scadiamo alla realtà quotidiana: due persone non so se più stressate che comprese del passo che stanno per compiere, un prete che è visto e compreso più come ufficiale di stato civile che neanche il tramite e il testimone del patto con il Cielo; ed ora diamo delle cifre a tutto questo: le unioni civili superano quelle contratte davanti a un prete, lascio a lei valutare quante di queste possano essere quelle da lei descritte (io dico un'esigua minoranza). A questi numeri vanno aggiunte quelle coppie che non si avvalgono di alcuna procedura per rettificare la loro unione, i cosiddetti conviventi. Ora le chiedo di immedesimarsi in un prete che vive in mezzo alla gente, magari un quartiere di periferia dove i problemi per arrivare alla fine del mese sono noti soprattutto a quel prete e si chieda: cosa serve a quel prete? Coraggio o chiarezza?

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 08/02/2013 15:15

@ lettore02 il 07/02/2013 14.03 . Non è problema di "coraggio", ma di chiarezza. Il "non prevista" non c'entra. NEL MATRIMONIO,in Chiesa,davanti al sacerdote ed ai fratelli nella fede, i ministri (ossia coloro che "celebrano" il sacramento ), sono i due coniugi,mentre il sacerdote è solo testimone, con il gesto simbolico della benedizione degli anelli. Colgo l'occasione, per noi credenti, per una sottolineatura ( che ora faccio anche a me stesso, dato che ripeto sempre che il divorzio è un venir meno ad un giuramento: "PROMETTO DI PRENDERE TE ,ecc): con la rottura del matrimonio (divorzio,non caso di nullità,è chiaro) i due coniugi "infrangono" quel DONO DI GRAZIA unica loro prerogativa in quanto ministri della realtà più bella,nobile,grande perchè è a fondamento del dono della vita ( da "immagine di Dio" ad una nuova "immagine di Dio"). Proviamo a ripetere al bambino che viene alla luce: " Tu sei carne della mia carne". Se sorge anche in noi UNA ( LA ) luce, basta solo questo: vero compagno nel cammino, e non solo della vita spirituale. Quella luce che sono certo sorse e rimase sempre nei miei genitori, che mi hanno trasmesso il dono di Dio, della fede, testimoniandola fino all'ultimo istante del loro ultimo respiro.

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 08/02/2013 10:50

PARROCO - MESSA -FESTIVA : se Domenico dice il vero sono comportamenti come questo che ci mostrano l'ignoranza che predomina ( non solo analfabetismo di ritorno in campo laico, ma anche nella chiesa). Io, un tempo docente, ero obbligato a seguire corsi di aggiornamento ( ma c'era un vero autoaggiurnamento attraverso la lettura di riviste e libri scolastici seri); dopo l'ignoranza della testartaggine di un prete tradizionalista, che ha dimostrato la cocciutaggine dell'ignoranza trionfante, solo ieri quella di chi accusava le donne di essere loro la causa della violenza che le colpisce; ora anche in fatto di liturgia. Arriveremo ad un catechismo non solo della prima comunione,della cresima,del matrimonio, anche del sacerdote e parroco sul campo? Chi sceglie la convivenza ( non per essere à la page,ma per motivi gravi, seguendo una coscienza formata) sappia che un sacramentale (ricordo ancora il sacerdote di prima media che teneva l'ora di religione, lo ripeteva) è l'acqua benedetta che si trova all'ingresso della chiesa: è legittima, nella discrezione del gesto, un'auto benedizione,ed ,ancor più, è auspicabile ed utile, ripetuta nella visita quotidiana o domenicale. Ad accogliere non sarà più un parroco, ma chi vede nel nostro cuore.

Postato da lettore02 il 07/02/2013 14:03

Penso per lo più al coraggio di quel prete, perchè le cose dette dal competente teologo credo le sappia perfettamente anche lui e credo che in lui abbia prevalso lo spirito di carità che gli dice che un amore benché non codificato possa meritare l'attenzione di Dio; come dice Bonsignori: "Essi sostengono la vita spirituale del fedele ma non comunicano la grazia santificante;" Il nostro teologo dice che non è in alcun modo giustificabile perchè non prevista, in questo contesto la domanda che ci dobbiamo porre è: il prete per quei fedeli cosa è? il ministro di Dio che ne amministra il cammino spirituale o il fratello che ne accompagna il cammino? Ma si sa che il corraggio o si ha oppure no

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