22/01/2013
Risponde il teologo Giovanni Tangorra.
Dopo la sua scoperta, qualcuno ha addirittura definito “Dio”
il Bosone di Higgs, perché è la particella che spiega come si forma
la materia. Non è esagerato?
Renato I.
La scienza e la teologia sono due campi del
sapere che si pongono domande diverse, ma
chi cerca la verità scopre ciò che il concilio Vaticano
II ha scritto al n. 36 della
Gaudium et spes:
scienza e fede non si oppongono tra loro. Un
teologo (un credente) non può quindi che ammirare
anche le ultime scoperte della fisica, come
il Bosone di Higgs, la particella che permette alle altre più
elementari di diventare materia.
Anziché sconfessare l’esistenza
di Dio, esso potrebbe persino confermarla, perché un ordine
nell’universo rimanda a un’intelligenza regolatrice. È sufficiente
porsi la domanda ultima e chiedersi cosa o chi c’è dietro
il Bosone. Teologia e scienza dovrebbero comunque procedere
rispettando l’autonomia delle reciproche esplorazioni.
C’è stato un tempo in cui alcuni teologi hanno preteso che fosse
la fede a guidare la scienza, ora sembra che alcuni scienziati
vogliano fare il contrario.
Chiamare “Dio” il Bosone è un errore
ideologico che non tiene in alcun conto ciò che l’intera cultura
umana ha conferito al nome Dio, ed è indicativo che lo
stesso Higgs si sia opposto a quest’abbaglio linguistico.
Giovanni Tangorra
Il Bosone di Higgs, rappresentazione dell'agenzia Reuters.
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SCHEDA
IL BOSONE DI HIGGS: COS'E' E COSA FA
(REUTERS - Luglio 2012 ) Gli scienziati del centro
di ricerca Cern vicino a Ginevra, in Svizzera, hanno svelato le
loro ultime scoperte nella loro ricerca del Bosone di Higgs, la
particella subatomica chiave per la formazione di stelle, pianeti e
della vita stessa dopo il Big Bang 13,7 miliardi di anni fa.
COS'E' IL BOSONE DI HIGGS?
Il Bosone di Higgs è l'ultimo pezzo mancante dello Standard
model, il modello standard, la teoria che descrive la costruzione
dell'universo. Le altre 11 particelle predette dal modello sono state
trovate e la scoperta di quella di Higgs validerebbe il modello.
Escluderla o trovare qualcosa di diverso costringerebbe a ripensare la
teoria su come l'universo si è formato.
Gli scienziati credono che nel primo miliardesimo di secondo dopo
il Big Bang, l'universo fosse un gigantesco brodo primordiale di
molecole, veloci come la luce e senza alcuna massa.
In base alla teoria,
attraverso la loro interazione col campo di Higgs, hanno poi guadagnato
consistenza e formato l'universo. Il campo di Higgs è un campo energetico invisibile e teorico che
pervade l'intero cosmo. Alcune molecole, come i fotoni che creano la
luce, non sono coinvolte dal campo e perciò non hanno massa.
La particella è teorica, citata per la prima volta nel 1964 da sei fisici, compreso il britannico Peter Higgs. La ricerca è iniziata negli anni 80, prima al Fermilab vicino a
Chicago nell'acceleratore di particelle Tevatron e più tardi in un
macchinario simile al Cern, con un'impennata a partire dal 2010.
COS'E' IL MODELLO STANDARD?
Il modello standard rappresenta per i fisici quello che la teoria
dell'evoluzione rappresenta per i biologi. E' la miglior spiegazione
che i fisici hanno su come parti dell'universo stiano insieme e descrive
12 fondamentali particelle, governate da quattro forze base. Ma l'universo è un posto enorme e il modello standard ne spiega solo
una parte. Gli scienziati hanno individuato un gap tra quello che
riescono a vedere e quello che deve esserci. Il gap deve essere riempito
da qualcosa che non comprendiamo completamente, che è stato
soprannominato "materia oscura".
Anche le galassie sfrecciano via una dall'altra in modo più
veloce rispetto alle forze che conosciamo. Questo gap viene definito
"energia oscura".
Confermare il modello standard, o magari modificarlo, sarebbe un
passo in avanti verso uno degli obiettivi della fisica: una "teoria del tutto"
che abbracci materia oscura, forza oscura e forza di gravità, che il
modello standard non spiega.
Il fisico inglese Peter Higgs. Foto Reuters.
CHE COS'E' L'ACCELERATORE DEL CERN DI GINVERA?
Il Large hadron collider del Cern è il più grande e potente
acceleratore di particelle, situato in un tunnel di 27 km al confine
franco-tedesco. La sua costruzione è costata tre miliardi di euro.
Due fasci di protoni vengono sparati in opposte direzioni prima
di scontrarsi e creare diversi milioni di particelle ogni secondo,
ricreando le condizioni di quella frazione di secondo dopo il Big Bang,
quando si crede che il campo di Higgs si sia "acceso".
L'enorme quantità di dati prodotti è stata esaminata da un serie
di computer. Di tutte le migliaia di miliardi di collisioni, solo poche
si sono rivelate giuste per svelare la particella di Higgs.
QUAL E' IL LIMITE DELLA PROVA?
Per rivendicare una scoperta, gli scienziati hanno stabilito un
target per avere la certezza della prova, definito "5 sigma". Questo
significa che c'è una probabilità inferiore a uno su un milione che le
loro conclusioni sui dati raccolti dall'acceleratore siano il risultato
di un caso statistico.
I due team a caccia del bosone di Higgs al Cern, chiamate Atlas e
Cms, hanno ora due volte il quantitativo di dati che consente loro di
rivendicare "allettanti
scorci" sulla particella e ciò potrebbe spingere
i loro risultati oltre quel limite.
(fonte: http://it.reuters.com)